Tumore ai polmoni, nuovo farmaco “blocca” la malattia

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Adesso si può provare a combattere anche una tipologia particolare di tumore ai polmoni: si tratta del trattamento del cancro polmonare non a piccole cellule (Nsclc) che si trova in fase già avanzata la cui tipologia è chiamata “ALK positivo” e non trattato in precedenza. Un farmaco riesce a bloccare l’avanzare delle metastasi per molti anni su pazienti che le presentano anche a livello cerebrale. Soltanto di recente, infatti, l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha stabilito la rimborsabilità per il Lorlatinib.

Come agisce il farmaco

Nel caso specifico, il Lorlatinib agisce contro la barriera ematoencefalica, ossia per quelle cellule endoteliali che compongono i vasi del sistema nervoso centrale agendo a livello cerebrale. Può essere utilizzato anche nei pazienti che non hanno reagito a precedenti trattamenti ma soltanto laddove il tumore non ha già mostrato una certa resistenza. Questo farmaco ha messo in luce risultati molto incoraggianti nello studio “Crown” dal momento che ha rallentato la progressione del tumore nel 72% dei casi.

A chi è destinato

Sono almeno tre le categorie di pazienti ai quali è destinato. “Primo, i pazienti con tumori ALK positivi sono mediamente giovani, per lo più sotto i 50 anni – ha dichiarato al Corriere Silvia Novello, docente ordinario di Oncologia medica all’Università degli Studi di Torino e presidente di WALCE Onlus – secondo, sono in gran parte non tabagisti o ex che hanno smesso da molti anni; terzo, molti hanno metastasi cerebrali già al momento della diagnosi, perché questo sottotipo di neoplasia polmonare è molto aggressivo“.

I risultati

Lo studio sul quale anche l’Aifa ha dato l’ok per l’immissione sul mercato ha indicato che si tratta del farmaco più efficace fino a questo momento tra quelli standard: la conferma è arriva anche dal prof. Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica (Aiot). “La sperimentazione ha coinvolto 104 ospedali in 23 Paesi in tutto il mondo, 296 pazienti e i vantaggi ottenuti sono molti: il 72% dei partecipanti ha visto sparire le metastasi cerebrali e un ulteriore 10% ha comunque avuto una risposta intracranica”, ha raccontato al quotidiano.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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