La Città Metropolitana di Napoli, così come ha già fatto nel 2022, elargirà finanziamenti in base al numero degli abitanti, per la realizzazione di iniziative ed eventi culturali. L’arco temporale in cui si possono spendere le risorse va dall’8 dicembre 2023 al 30 settembre 2024. Ovviamente le risorse non saranno concesse in maniera indiscriminata ma bisognerà presentare progetti credibili e attuabili.
Al Comune di Marano sono stati assegnati 130.000 euro. In giunta sono già stati impartiti gli indirizzi ed è stato approvato il progetto: “Marano Spettacolo Cultura e Tradizioni”. Ma da una prima lettura degli atti si rileverebbero delle possibili anomali. Secondo alcuni politici e funzionari la delibera così impostata non renderebbe utilizzabile il finanziamento in quanto l’ente riceverà 130.000 euro ma è stata apportata una variazione di bilancio di soli 70.000 euro. Quindi gli altri 50.000 euro saranno inutilizzabili? Oppure il Comune poteva chiederne 130.000 ma ha presentato un progetto da 70.000 euro?
Se così fosse, in tal modo si spiegherebbe anche l’arcano sul perchè l’Ing. Giovanni Napoli ha rettificato il bando per le luminarie. La Città Metropolitana ha imposto una percentuale massima di spesa pari al 20% da poter utilizzare per l’installazione di luminarie. E allora la domanda sorge spontanea. La Città Metropolitana può riconoscere una spesa proveniente da atti approvati prima dell’ammissione a finanziamento del progetto? Non ci troviamo dinanzi ad una grossa anomalia?
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