Caro direttore, mia figlia frequenta la seconda primaria dell’IC Amanzio Ranucci Alfieri. Tra qualche giorno dovrà fare un’uscita didattica presso il Giglio della Valle, agriturismo di Via Castel Belvedere, e il costo del bus da via Nuvoletta all’agriturismo sarà di 9 euro a bambino. 6 kilometri, meno di un quarto d’ora di viaggio, i bambini non avranno neanche il tempo di togliere e rimettere i giubbini e noi paghiamo 9 euro. La domanda è: quale mente superiore ha organizzato questa gita? Di chi è la responsabilità per aver accettato un preventivo a questi prezzi? Non voglio nemmeno entrare nel merito della scelta didattica – più adatta alla scuola dell’infanzia che ad una seconda primaria – ma come si può pensare che 9 euro per 6 kilometri sia un prezzo equo? E dalla scuola ci è stato risposto che durante i consigli di interclasse i rappresentanti non si sono lamentati quindi non è più un problema della scuola. Ripeto, non si discute la scelta didattica ma è veramente fuori luogo chiedere prezzi così alti. La scuola dimentica che siamo costretti a pagare la mensa e che senza i bambini che restano il pomeriggio anche l’istituto ci rimetterebbe? Dimentica che un giorno si e l’altro pure dobbiamo comprare penne, quaderni, materiale di cancelleria, salviettine imbevute, acqua, risme per le fotocopie (non arriva mai carta a scuola?), carta igienica (non dovrebbe essere fornita da loro?), donare un euro per l’AIRC, comprare le piantine che restano a seccare sui davanzali, pagare l’assicurazione, il contributo volontario eccetera eccetera eccetera… Ormai è alla stregua di una qualsiasi scuola privata senza però fornire i servizi che il privato offre. Non cambierà niente, questo è certo, ma almeno Lei attraverso il suo giornale ci permette di denunciare le storture del nostro territorio e questa è una delle tante, ancor più grave perché accade all’interno di una istituzione che dovrebbe, DOVREBBE, tenere a cuore le sorti di una intera comunità.

Grazie come sempre. La saluto.