Nel nostro Paese 2 anziani su 3 assumono ogni giorno almeno 5 farmaci con altrettanti principi attivi e 1 anziano su 4 (oltre 3,5 milioni di persone) ne utilizza addirittura 10.
È la “politerapia”, di cui abbiamo già parlato, correlata all’invecchiamento (oggi in Italia gli over-65 sono oltre 14 milioni) e alla compresenza di più malattie croniche che interessa il 75% degli over-60 e la quasi totalità degli ultra 80enni.
Si tratta di un “rituale quotidiano” da gestire con consapevolezza. I farmaci non si assumono per abitudine o perché ce li consiglia un amico. Hanno sempre interazioni uno con l’altro, perciò, quando subentra la necessità di curare un’influenza o i postumi di una caduta bisogna ricordare al prescrittore quali farmaci si sono ingeriti poco prima. È utile sapere che anche alcuni alimenti come le arance rosse o i pompelmi possono attenuare o potenziare gli effetti di una terapia. In caso di psicofarmaci è fondamentale sapere che si tratta di molecole che agiscono sulle capacità di reazione e che possono interferire con l’attenzione da prestare alla guida o quando si cammina (rischio cadute).
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