Massimo Lopez alla presentazione del libro di Don Primo Poggi

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“In compagnia di don Primo” (Storie, meditazioni e pensieri spirituali di don Primo Poggi). Questo il titolo del libro scritto da Sergio Carriero, con i contributi di Luca Caiazzo (commenti) e Giancarlo Covino (illustrazioni), che sarà presentato sabato 26 novembre, alle 17:00, presso la chiesa nuova di San Bartolomeo Apostola, a Centurano/Cerasola (Caserta).

All’iniziativa saranno presenti Pietro Lagnese, vescovo di Caserta; Vincenzo Battarra, assessore alla Cultura; Alda Della Selva, docente; Antonio Melillo, avvocato; Massimo Santoro, docente. Modera Nicola Lombardi, rettore del santuario. Ospite speciale, l’attore Massimo Lopez.
L’autore è Sergio Carriero, salesiano cooperatore, docente di Sociologia delle Religioni presso l’Issr “SS. Ap. Pietro e Paolo”– Area Casertana-Capua (Ce).
Il volume contiene le meditazioni di don Primo, Rettore del Santuario della Divina Misericordia e di Santa Lucia in Centurano Caserta, di origini piacentine. Dopo un’infanzia trascorsa ad aiutare la famiglia nei campi e negli allevamenti bovini, don Primo scopre una profonda unione con Gesù che poi scandirà l’intera sua vita. Una fede in cui si delinea tutta la spiritualità francescana, dove l’amore per gli ultimi diventa ragione di vita e fil rouge dell’evangelizzazione.
Il suo un calendario spirituale: ogni giorno dell’anno, ogni singolo giorno è guidato da un pensiero, una gnòme. “Seguirne con costanza e leggerezza il ritmo, tenere il passo della fatica dell’alba che si leva e si schiude e della sera che dilaga e impaura, non potrà che giovare alla fatica del nostro cammino – si legge nella prefazione -. È questa la sensazione straordinaria che avverti quando posi gli occhi sulle parole essenziali e lucide di don Primo: hanno il potere taumaturgico di un balsamo che ha in sé il sapore e l’odore dei fili d’erba umili e tenaci e gli occhi buoni dei cani di strada, a ricordarti che nel tormento della tua inquietudine non sei solo, perché la mano di Dio, non so come, ti sorregge e balugina anche a notte fonda in un brillìo fosforescente”.
Grazie alla sua instancabile opera quotidiana di lavoro fisico e preghiera incessante il Santuario è rifiorito, fino a diventare un luogo di devozione che accoglie ogni anno migliaia di pellegrini che vi giungono da ogni parte d’Italia e di ristoro per i sofferenti.
di Angelo Covino
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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