Quelli che volevano il green pass senza vaccinarsi si rivolgevano a Giuliano Di Girolamo e Rosario Cirillo, infermiere e operatore socio sanitario sella Asl Na 1 arrestati oggi dai carabinieri del Nas. Alcuni erano addirittura minorenni ed erano accompagnati dai genitori. Emerge dall’ordinanza del gip Enrico Campoli, che ha accolto le richieste del pm Henry John Woodcock, in cui vengono ricostruite le indagini avviate a fine novembre in seguito a una denuncia del direttore generale della Asl, Ciro Verdoliva. Ad accorgersi delle operazioni sospette messe in atto da Di Girolamo è stato un medico vaccinatore che in una occasione si era trovato nel box assieme a lui. Il medico ha osservato come, in alcuni casi, Di Girolamo sembrava non spingere lo stantuffo della siringa, come se questa fosse vuota, mentre in altri non sollevava la pelle del braccio come quando si deve infilare l’ago.Le telecamere e le telefonate tra i due
I sospetti sul conto dell’infermiere hanno trovato conferma grazie alle telecamere nascoste installate dai carabinieri, che hanno ripreso le finte inoculazioni. Sono poi state disposte intercettazioni sui telefoni dei due indagati, dalle quali è emerso come fosse Cirillo a procurare clienti, disposti a pagare 150 euro pur di ottenere il green pass. nelle conversazioni e nei messaggi intercettati i due si compiacciono degli incassi che stanno facendo: «Siamo o non siamo i più forti – scrive Cirillo -, prima di farlo avevano i dubbi, poi dopo non sapevano cosa darci, volevano darci il vino, il caffè… Simm’ ruoss’ (siamo grandi, ndr)». In un’altra occasione Di Girolamo dice al complice: «Li ho arravogliati (sbrigati, ndr) in due secondi». Entrambi gli arrestati, prima di essere trasferiti all’hub vaccinale della Fagianeria, erano in servizio nell’ospedale San Giovanni Bosco.