La pandemia, i cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale e il conseguente clima sempre più tropicalizzato, sottraggono oramai con periodicità gli studenti dai banchi quasi come se andare a scuola fosse qualcosa di superfluo o comunque non così necessario.
Nella scala delle priorità infatti l’istruzione, attualmente, non è tra i primi posti mentre spiccano tante altre attività che portano lucro, commercio, svago.
Lasciare i ragazzi a casa in un giorno di pioggia, dove tra l’ altro il sole fa capolino tra le nuvole, vuol dire togliere loro la possibilità di imparare, di riflettere e di crescere in un ambiente stimolante e di confronto.
Questo non vuol dire la “non garanzia ” della sicurezza in termini di incolumità e di salute ma significa preoccuparsi prima di creare i mezzi affinché la scuola si possa frequentare con assiduità e in tutta sicurezza.
I nostri allievi sono il popolo del futuro e abbiamo il dovere di formarli bene accrescendo ogni giorno conoscenza e coscienza.
Prof.ssa Annamaria Schettino
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