Vaccino Covid e reazione allergica, ecco cosa hanno deciso in Inghilterra

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L’Agenzia inglese regolatrice dei farmaci, la MHRA, ha fatto sapere che il vaccino anti Covid sviluppato da Pfeizer e BioNTech non verrà più iniettato ad alcune tipologie di pazienti in seguito a diversi eventi avversi riscontrati su alcuni operatori sanitari. I pazienti che hanno avuto reazioni allergiche sono stati prontamente sottoposti a cure mediche e si sono ripresi velocemente. In un comunicato della dottoressa June Rain, la direttrice generale dell’ente, viene spiegato cosa è successo e perché è stato imposto lo stop alle iniezioni.

Nessun paziente con una storia clinica di reazioni allergiche gravi a vaccini, farmaci o cibo può sottoporsi all’inoculazione del vaccino Pfizer. Chi ha riscontrato reazioni allergiche dopo la prima dose, non può ricevere la seconda.

Chi si sottopone al vaccino deve essere monitorato per 15 minuti dopo l’iniezione. Può essere indicato dal personale sanitario un periodo di osservazione più lungo.

In caso un paziente sviluppi reazioni allergiche, è previsto un protocollo anti anafilassi. Il trattamento immediato prevede un’iniezione intramuscolare di adrenalina e la chiamata ai numeri di emergenza. Durante l’arrivo dei soccorsi bisogna continuare con le iniezioni di adrenalina ogni 5 minuti.

I professionisti presenti nei centri vaccinali devono essere adeguatamente qualificati per riconoscere reazioni anafilattiche, e devono conoscere le tecniche di rianimazione del paziente.

“Nella serata di mercoledì 9 dicembre abbiamo aggiornato le linee guida per i centri vaccinali che somministrano la profilassi anti Covid, in seguito alla notizia di due casi di anafilassi e una possibile reazione allergica in seguito all’immunizzazione. Confermiamo i consigli dati agli operatori sanitari riguardo le precauzioni da adottare”, ha dichiarato la direttrice della MHRA.

“Abbiamo convocato il gruppo di professionisti della Commissione sui Farmaci Umani, la CHM, con esperti in allergie e immunologia clinica, per esaminare questi casi e capire se è stato sottovalutato il raro rischio di anafilassi”, ha spiegato l’esperta.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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