Coronavirus, Conte: “Se meno contagi ulteriore allentamento delle misure dal 18 maggio”

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“Il governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Comitato tecnico scientifico” in modo da seguire “un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni”.  Lo dice il premier Giuseppe Conte nell’informativa alla Camera dei Deputati sottolineando che “la conoscenza ha salde basi scientifiche”. “E’ imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già le libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico”, aggiunge. “Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità” dichiara il premier citando il report del comitato tecnico scientifico secondo “la riapertura simultanea dal 4 maggio  di tutte le attività porterebbe a un aumento esponenziale e  incontrollato del contagio”. “A maggio 150mila test sierologici a campione” “Nel mese di maggio si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive” in caso di nuova crescita dei contagi. “Misure che potranno essere mirate su specifici territori”, annuncia poi il premier ricordando che in Italia “abbiamo 105mila casi accertati senza considerare gli asintomatici”. Perché secondo le statistiche” i casi “sarebbero molto di più”. “Il ministro Speranza, ha aggiunto, varerà un provvedimento con precisi “criteri” che permetteranno “un allentamento delle misure restrittive circoscritto su base territoriale, in modo da tenere conto delle situazioni dove il contagio appare meno critica”. Tutto questo però “sulla base di precisi presupposti scientifici”. Ha concluso Conte: “No a iniziative improvvide di singoli enti locali” “Se meno contagi ulteriore allentamento delle misure dal 18 maggio” Al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio, ndr) avremo un quadro più chiaro e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive” precisa il premier. “Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona”,aggiunge. A tre giorni dall’inizio della Fase 2 il presidente del Consiglio  parla a Montecitorio e poi al Senato per spiegare la fase “transitoria”, come la definisce l’allegato 10 del Dpcm che ha definito i limiti dell’allentamento del lockdown. Un’informativa urgente  sulle iniziative del governo, mentre la tensione con le Regioni e anche all’interno della stessa maggioranza continua a salire. Ieri la Lega ha occupato l’aula e appena cominciata l’informativa del premier sono cominciate le contestazioni. I deputati delle opposizioni, hanno richiamano a voce alta il premier e il presidente della Camera, Roberto Fico, gridando “mascherina, mascherina”.

Tensioni che si ripetono durante tutti i circa 40 minuti di informativa. Gli interventi più duri arrivano dal centrodestra: “Lei ci sta chiedendo pieni poteri, è preoccupante. Basta con i reality show”, tuona Giorgia Meloni. “La misura è colma”, afferma Forza Italia. “Conte un tiranno? No, è semplicemente diversamente sincero. Sta umiliando l’Italia”, è l’affondo della Lega. Ma anche dai banchi della maggioranza, pur riconfermando tutti la fiducia nel governo e nel premier, arrivano delle puntualizzazioni. Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando chiede a Conte di non ricorrere più ai Dpcm. E da Italia viva con il presidente Ettore Rosato avverte: “I prossimi Dpcm venga ad illustrarli qui in Aula, anche di domenica sera e in diretta televisiva. E lo dico non per polemica ma perché la democrazia ha una caratteristica, quella di evitare che ci sia uno solo al comando che ritiene di avere sempre ragione, penso che questo pericolo c’è e a questo servono le regole, ad evitarlo”. “Governo ha costantemente informato il Parlamento, attenta considerazione per valori Costituzione” “Il governo ha sempre agito tenendo in “attenta considerazione tutti i valori coinvolti e un accurato bilanciamento di tutti gli interessi, in buona parte di rango costituzionale” ha detto il presidente del Consiglio.

“Le misure sono state adottate con una interlocuzione ampia e condivisa con i membri del governo, la maggioranza, le parti sociali e i rappresentanti degli enti territoriali. Anche il parlamento è stato costantemente informato, tanto più nei passaggi più delicati”. “No ad iniziative improvvide e illegittime degli enti locali” Il governo interverrà con “misure tempestive” nel momento in cui si dovessero verificare nuovi focolai di contagio, l’allentamento delle restrizioni avverrà anche “su base territoriale” ma “sulla base di presupposti scientifici” e non con “iniziative improvvide di singoli enti locali”, che nel caso in cui fossero meno restrittive di quelle del governo sarebbero “illegittime”  ha detto Conte durante l’informativa.  “Rischio contrazione Pil fino a -10,4%” “Il Def aggiorna il quadro alla luce dell’emergenza: il Pil dallo 0,6 subisce una contrazione significativa dell’8%, una previsione che sconta la caduta del Pil del 15% nel primo trimestre” e si prevede un rimbalzo con “una crescita del 4,7 nel  2021”. Nel Def sono previsti anche scenari peggiori “con il rischio di una persistenza del virus” e questo porterebbe a una contrazione del  Pil fino a -10,4%. Numeri che “danno la misura della gravità dello scenario”. “Stop ad aumenti Iva e ok a politica fiscale espansiva” Ne prossimo decreto, spiega Conte, “il governo ha deciso di includere all’interno del prossimo decreto l’eliminazione degli aumenti dell’Iva e delle accise previste per il 2021 dalla legislazione vigente. Un aumento striderebbe con la fase di difficoltà che il paese sta attraversando. La politica fiscale dovrà essere espansiva, sia pure nei limiti di una gestione oculata della finanza pubblica”. “Ampio spazio alle famiglie nei prossimi provvedimenti” Per quanto riguarda le misure ad hoc per le famiglie “il governo intende dedicare alle famiglie lo spazio che meritano nei prossimi provvedimenti. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all’attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale” dice il premier. “Condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata”,spiega. “Specifica attenzione dovrà essere dedicata al tema della disabilità, anche dal punto di vista economico”. “Valutare riapertura nidi e scuole dell’infanzia in via sperimentale” “Condivido l’urgenza di ripensare gli  spazi educativi in forma dilatata anche con l’utilizzo dove possibile  degli spazi di prossimità. Occorrerà valutare l’apertura in via  sperimentale di nidi, scuole dell’infanzia, centri estivi e attività  dedicate ai nostri bambini” dice il premier ricordando che va tutelato “il diritto al gioco e all’attività  motoria dei minori” ma anche che la situazione di emergenza rischia di “amplificare le disuguaglianze sociali”.

“Per molti bambini pasto della mensa scolastica è il più completo  della giornata, molti non hanno la possibilità di seguire al didattica a distanza e per alcuni le mura domestiche, che sono luogo di amore e  di conforto, possono invece peggiorare situazione a rischio. Ed è per  questo che il governo intende dedicare alle famiglie e ai minori  grande considerazione in un prossimo provvedimento: occuparsi di loro  è occuparsi del futuro del nostro paese”. “Nel prossimo decreto 15 miliardi per le imprese e 25 per sostegno al reddito” A proposito delle misure per la ripresa delle attività economiche annuncia che “Il computo delle misure per le imprese nel prossimo decreto sarà di “15 miliardi” mentre “ci saranno 25 miliardi per il sostegno al lavoro e al reddito, cassaintegrazione, indennizzi per colf e badanti”. Per il turismo, “comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese” aggiunge Conte parlando del prossimo decreto economico. “In arrivo Dl rinascita, investimenti, semplificazioni” Oltre al decreto già previsto che comunque ormai slitta alla prossima settimana, Conte ha annunciato la presentazione di un ulteriore decreto”per la rinascita economica e produttiva dell’Italia”. La crisi attuale ha mostrato “l’urgenza” di “riattivare investimenti pubblici e privati, con un’agenda pubblica che deve predisporre un ambiente normativo il più favorevole possibile” in particolare su “infrastrutture, innovazione verde e digitale”. Conte ha spiegato quindi che “intendiamo proseguire i lavori dell’Agenda 2023 per una drastica semplificazione delle procedure amministrative: appalti, edilizia, commercio, in modo da far sì che le risorse pubbliche stanziate si trasformino quanto prima in capitale infrastrutturale”.In particolare, Conte ha annunciato “il ricorso a iter semplificati per un campione di opere, con tutti i presidi e i controlli più rigorosi del caso”. E poi una “selezione degli investimenti stretegici: un grande ruolo in tal senso può essere svolto dall’azione delle grandi aziende a controllo pubblico”. Ancora: “Il nostro Paese ha tutte le carte in regola per attrarre tutte le risorse, anche quelle europee, disponibili”.

Infine “contiamo anche di recuperare un intervento di complessivo potenziamento delle detrazioni fiscali per l’edilizia e l’efficientamento energetico e antisismico pari pressoché al costo dei lavori”. L’intervento in aula a Senato Dopo l’informativa alla Camera è la volta del Senato. Qui il premier ribadisce quanto detto a Montecitorio: ” Il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata né tantomeno solitaria” dice. “Le misure sin qui adoperate sono il frutto di un’attenta considerazione di tutti i valori coinvolti, di un accurato bilanciamento di tutti gli interessi, buona parte dei quali di rango costituzionale, coinvolti”. Ripete.  Nel suo intervento ringrazia le”parti sociali che hanno pensato al bene dell’Italia”, lasciando da parte considerazioni “corporativistiche” e aggiunge: “Il Governo ha operato una scelta. Ha deciso di allentare le misure che avevano determinato l’arresto di molte filiere produttive. Ha scelto di ripartire dal lavoro, ovviamente nel presupposto che siano adottate tutte le misure di sicurezza sulla base di protocolli rigorosi, ai quali anche il governo ha contribuito insieme al Comitato tecnico scientifico e tutte le parti sociali, perché sono stati condivisi, lo sottolineo, dalle organizzazioni sindacali e dalle organizzazioni datoriali”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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