Gratteri torna su Geolier e i “cantanti col mitra”. “Non posso tacere”

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Le mafie sono come un’azienda: hanno bisogno di pubblicità. Su Tik tok si fanno vedere ricchi e potenti. Quando si vede un cantante su un pick-up con un mitra di finto oro con la maglia narcos e vediamo sotto quanti like ci sono e qualcuno lo invita a fare una lezione mi preoccupo e non posso stare zitto perché il silenzio è complicità. Quando autorizzo che da una mia opera venga tratto un film e per un’ora c’è solo violenza, qual è il messaggio?”. Queste le parole del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, nel corso della presentazione del rapporto ‘Le mafie nel cyberspace’, realizzato dalla fondazione Magna Grecia, a Roma. E sul fronte dei nuovi strumenti nelle mani della criminalità ha aggiunto: “Ho visto la costruzione di una banca on line che ha movimentato 3,6 miliardi di euro. Questo è il presente. Ma quale è lo stato dell’arte sul piano del contrasto? Noi siamo in difficoltà negli ultimi anni. Prima le forze di polizia straniere venivano da noi ad imparare, oggi ci chiamano per informarci che hanno ventimila nickname e file audio da controllare. Abbiamo perso know how, chi ha programmato il Paese negli ultimi 15 anni non ha avuto la visione”.

Le intercettazioni

In merito alle intercettazioni ed ai relativi costi “si dice che bisogna tornare al maresciallo degli anni ’50 – dice Gratteri – Chi ha il potere non sa che oggi è possibile da un telefonino, attraverso il dark web, ordinare due tonnellate di cocaina stando seduti nel salotto. Quando dicono che bisogna tornare ai pedinamenti io mi arrabbio. Le mafie si evolvono e mutano col mutare della società, bisogna tenerne conto”.

La lotta alle mafie

“Sul piano del contrasto alla criminalità organizzata e alle sue nuove forme, abbiamo perso molto know how: fino a sei o sette anni fa, le nostre forze dell’ordine erano le migliori, ‘davano le carte’ in tutti i più importanti tavoli internazionali, oggi non è più così. E questo perchè chi ha programmato il Paese negli ultimi dieci, quindici anni non ha avuto capacità di visione” ha affermato Gratteri.

“Il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, risalente al 2010 – ha spiegato Gratteri – ha colpito anche Polizia di stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria che a tutt’oggi hanno in organico migliaia di uomini in meno: ma se anche avessimo la bacchetta magica e i soldi per fare nuovi concorsi, a mancare sarebbero figure come quelle, ad esempio, degli ingegneri informatici che certo non possono accontentarsi di 1.600 euro di stipendio visto che giustamente guadagnano molto di più nel privato”. E il ritardo, purtroppo, “è anche tecnologico: olandesi, francesi e tedeschi hanno già ‘bucato’ piattaforme, noi neanche una, e capita che un Paese Ue non ci faccia partecipare ad una azione investigativa perché non garantiamo un adeguato supporto tecnologico: questo per me – ha concluso Gratteri – è umiliante, tutto il resto sono chiacchiere”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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