Cinema e nuvole. “Sulla soglia dell’eternità”: il film dedicato a Van Gogh, tra il male e la luce dell’arte

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Girato nei luoghi in cui visse Van Gogh negli ultimi anni della sua vita,  Arles, Auvers-sur-Oise e il territorio del Rodano, il film sostiene con una fotografia eccezionale l’efficace interpretazione del protagonista Willem Dafoe, intensa e disperata. Il regista Julian Schnabel, anch’egli artista e pittore,  rimanda nell’atmosfera del film tutta la drammaticità   del “male” profondo che ha accompagnato l’ultima parte della vita dell’ artista incompreso.
Nel tormento delle allucinazioni e dell’ autolesionismo, l’istinto di Van Gogh diventa arte, nella continua ricerca di colori che possano infondere luce all’assurdo buio della malattia mentale. Così nel film il personaggio si riconosce  nelle sue opere, diventa i suoi quadri, lasciando che il tormento si disperda nella visionaria rappresentazione di una realtà altrerata e affascinante, impossibile sogno. Il film  stupisce per l’atmosfera che riesce a creare, la fotografia disegna paesaggi che assorbono lo spettatore, in modo così coinvolgente da farlo perdere.
Perchè Van Gogh non fu apprezzato ai suoi tempi? Considerato un diverso, era una persona di grande sensibilità, ma accompagnato da una emotività abnorme, incomprensibile anche dall’ amico Gauguin, con cui condivise il fascino della Francia e degli ambienti dell’impressionismo francese. Amatissimo dal fratello, inviso a tutti, muore tragicamente, forse un suicidio, forse un assassinio becero e assurdo. Rimane lo sgomento degli amici e della famiglia, che avevano contenuto e rispettato la sua follia, come il suo bisogno di solitudine.
Certamente il nuovo modo di dipingere di Van Gogh, la sua visione dell’arte, nella seconda metà dell’800 risultano indecifrabili: “…forse Dio mi fa dipingere per quelli che nasceranno”. Il suo interesse per le incisioni giapponesi, per i volti segnati dalla povertà, per i colori eccessivi e le visioni fantastiche difficilmente poteva ricevere riconoscimento, se non nella comunità di artisti a lui vicini. Nel suo “vedere ciò che gli altri non vedono” risiede l’ eternità della sua arte.
Emilia Pirozzi
© Copyright 2019 Emilia Pirozzi, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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