Cosimo Di Lauro come Savastano: pazzia o bluff?

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Da anni rifiuta contatti con il mondo: quello interno al circuito del carcere duro; e quello esterno, al di là del vetro divisorio del regime differenziato. Niente visite mediche, niente colloqui con i parenti, niente contatti con i difensori, zero comparse in aula. Domani, quella di Cosimo Di Lauro dinanzi ai giudici napoletani, sarà un po’ come la presenza di un fantasma: è imputato come mandante di un omicidio, ma ha già fatto sapere – con un cenno negativo della testa agli agenti penitenziari – che non sarà presente neppure in videoconferenza, rinunciando di fatto a difendersi dall’accusa di essere il regista della faida che provocò sessanta omicidi in pochi mesi, tra il 2004 e il 2005.

Un caso controverso quello di Cosimo Di Lauro, sulle cui condizioni di salute si confrontano accusa e difesa: se per i suoi legali (a partire dal penalista Saverio Senese), Cosimo Di Lauro potrebbe essere affetto di una grave patologia psichiatrica, per la Procura lo scenario è completamente diverso. Forti di consulenze tecniche, per gli inquirenti napoletani non ci sono dubbi e Cosimo Di Lauro potrebbe essere protagonista di una strategia di dissimulazione, finalizzata ad abbattere il muro del carcere duro. Insomma, quella di Cosimino è un bluff o è follia?

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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