Ercolano. Rito abbreviato per l’organizzazione che imponeva il noleggio delle macchinette del caffè

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Eleonora Papale, figlia del boss Luigi, Ciro Boschetto e Longino Donadio scelgono il rito abbreviato quale percorso processuale. Bar, ristoranti, attività di ogni genere dovevano acquistare il caffè dal clan Papale e i tre erano al vertice di questa attività illecita. Coimputati sono, per tale procedimento, anche il padre (detenuto con il 41 bis che sconta la pena dodici anni), suo fratello Alfio (dieci anni) e Pietro Sepe (otto anni). Tuttavia, il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia (Dda), ha depositato al giudice dell’udienza preliminare (gup) Bruno D’Urso, della ventesima sezione, la sentenza del 16 giugno 2015 con la quale la cupola, alleata del clan Ascione, fu condannata per associazione di stampo camorristico (416 bis).

Ma costruiamo brevemente e con ordine i fatti. Anche per la camorra la crisi economica si fa sentire; i molti arresti e, poi, la risposta d’opposizione degli imprenditori e dei commercianti di Ercolano al racket hanno spostato gli interessi della mala, della città degli scavi, su altri business.

Eleonora (ora agli arresti domiciliari), Ciro e Longino (attualmente sono detenuti nel carcere di Secondigliano) venivano usati da Luigi per imporre il noleggio delle macchine del caffè in tutta Ercolano. La ragazza, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, svolgeva anche il ruolo di ambasciatrice verso tutti gli affiliati dell’organizzazione. Il padre e lo zio le consegnavano un gran da fare.

Gli arresti avvennero lo scorso giugno con l’accusa di associazione di stampo camorristico. L’udienza, con l’accordo delle parti e la Corte, è stata rinviata al 31 gennaio prossimo e durante la quale si volgerà la requisitoria del pm e poi toccherà agli avvocati con le arringhe difensive.

 

 

© Copyright Mario Conforto, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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