Marano, è giallo sul nuovo bando di gara per il servizio rifiuti: otto lavoratori chiedono chiarimenti urgenti. Sarebbero stati “sacrificati e scaricati” dal Comune

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Raccolta rifiuti, è già polemica sulle modalità del nuovo bando di gara, sul futuro passaggio di cantiere degli operai e sulla sorte di alcuni lavoratori.
Poche settimane fa il Comune, dopo mesi di polemiche e studi, aveva inviato alla Stazione Unica Appaltante il nuovo capitolato contenente costi e modalità di gara per la gestione quinquennale del servizio di raccolta rifiuti sul territorio comunale. Una nuova gara, dal valore di oltre 30 milioni di euro, che si è resa necessaria dopo l’uscita di scena di due ditte: Falzarano e Eco Ego e l’arrivo di Teknoservice, la società con sede legale a Torino che da mesi opera praticamente in regime di esercizio provvisorio.
I malumori e le polemiche hanno segnato tutto il percorso antecedente al varo del bando di gara. Prima le proteste di quindici-sedici operai, licenziati con l’avvento di Eco Ego poiché non beneficiari del passaggio di cantiere, poi i problemi (non ancora superati) relativi alla raccolta e allo spazzamento delle arterie. E ora, come se non bastasse, le proteste di altri otto lavoratori.
Chi sono? Figure tecniche, amministrative e di coordinamento assunte molti anni fa e che hanno sempre goduto di tutti i passaggi di cantiere. Il costo di questi lavoratori sarebbe stato scorporato da quelli per il personale impiegato su mezzi e strade. Lo si evince, almeno questa è la chiara percezione, dai capitoli 70 e 73 del nuovo piano finanziario, alla voce riepilogo costi di personale operativo per livello di inquadramento contrattuale e tipologia di servizio.
I costi generali, da quel che si legge, sono calcolati come il 12 per cento dell’importo annuale dei servizi e includono anche i costi per il personale tecnico e coordinamento, nonché gli addetti agli automezzi. Cosa vuole dire? La società aggiudicatrice dell’appalto pagherebbe in proprio questi otto lavoratori e con modalità tutte da chiarire.
“Ad un’attenta lettura dei dati – scrivono gli otto lavoratori che chiedono di incontrare il commissario Fico – si rileverebbe quindi l’assenza dei costi riferiti al personale amministrativo e di coordinamento, non operativo, costituito da 8 unità.
La questione così percepita – aggiungono -rende perplessi e preoccupati gli scriventi che si traducono nella richiesta di urgenti delucidazioni e assicurazioni in merito alle rilevanze riportate nel documento protocollato al Comune”.
La situazione è complessa, estremamente delicata. Il Comune ha individuato una soluzione per consentire il reintegro dei licenziati (nel bando di gara si fa riferimento all’inserimento di nove-dieci operai), ma ora deve fare i conti con le proteste degli “storici” lavoratori del cantiere, che potrebbero in pratica non esser equiparati a tutti gli altri e pagati e utilizzati con criteri differenti. Perché tutto questo? Siamo di fronte a un’errata interpretazione delle carte o il Comune, per uscire dall’impasse, ha scelto questa strada per contenere i costi e scaricare le figure tecnico-amministrative sulla nuova azienda?
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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