Sarà tutto monitorato, vagliato, esaminato. Dalle parentele dei consiglieri comunali agli assessori, dal sindaco agli atti, alle delibere e alle determine. A quello che è stato fatto, ma soprattutto che non è stato fatto negli ultimi 30 mesi. Tutto passerà sotto lo sguardo attento della triade commissariale, mentre in queste ore si rincorrono voci sulle possibili dimissioni di Liccardo (per ora non confermate). Dimissioni che, eventualmente, potrebbero avere l’effetto di rendere più indulgente il prefetto e la triade. Il capitolo consiglieri e assessori sarà il primo ad essere esaminato. E allora ecco qual è la situazione di ogni singolo esponente di giunta e consiglio.
Mauro Bertini: eletto nelle liste dell’Altra Marano, per tre volte sindaco della città, oggi consigliere di minoranza. Qualcosa di cui vantarsi ce l’ha, ma anche quelle di cui farsi perdonare. Quel che ha fatto, di buono e di cattivo, risale però al periodo 1993-2006.
Michele Palladino: candidato sindaco del centrosinistra, eletto nelle liste dell’Idv e poi trasmigrato, armi e bagagli, nella coalizione di centrodestra per dare man forte a Liccardo. Nelle scorse settimane, chiamato in causa da Bertini, è finito al centro di una scabrosa vicenda politica: secondo l’ex primo cittadino sarebbe stato sostenuto, alle scorse primarie, da alcuni personaggi legati a famiglie in odor di camorra.
Pasquale Coppola: eletto nella lista Palladino sindaco, è da qualche tempo un consigliere comunale del Pd. E’ all’opposizione della giunta Liccardo. In passato ha ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Perrotta.
Marco Tagliaferri: candidato con l’Idv, oggi consigliere di minoranza dopo alcuni tentennamenti e un fugace passaggio nelle fila della maggioranza. E’ stato tra coloro che a luglio scorso ha chiesto con forza le dimissioni di Liccardo. Richiesta reiterata anche negli ultimi mesi.
Angelo Liccardo. Sindaco della città, eletto nel 2013 nelle liste di Forza Italia. E’ un fatto noto ai più il suo legame di parentela (che ovviamente non costituisce colpa o indice di collusione malavitosa) con un ex esponente del clan Nuvoletta, ammazzato nel lontano 1988.
Maria Del Fiore: consigliere comunale di maggioranza, eletta in Forza Italia nel 2013. Ha legami di parentela (vale lo stesso discorso fatto per il sindaco Liccardo) con la famiglia Simeoli di Marano. A dicembre si disse che era tra i consiglieri pronti a sfiduciare Liccardo. Fu invitata, in occasione del fallito golpe dal notaio di Calvizzano, a metter fine a questa esperienza amministrativa ma, almeno da quel che si seppe, si smarcò in extremis.
Giorgio Sansone: consigliere comunale di maggioranza. Eletto nel 2013 nella lista Liccardo sindaco, da qualche tempo si è avvicinato alle posizioni politiche di Michele Schiano, consigliere regionale passato da Forza Italia a Scelta civica. Contestò, assieme a Ricciardiello, duramente Liccardo, poi tornò sui suoi passi dopo una vibrante e accesa polemica estiva. Suo padre, Mario, è un imprenditore molto noto (ha spesso lavorato per il Comune) ed è un assiduo frequentatore del palazzo comunale.
Alessandro Recupido: consigliere bertiniano, è nella top 3 dei consiglieri-frequentatori delle (inutili) commissioni consiliari. E’ stato, in passato, consigliere a sostegno della giunta Perrotta.
Dino Pellecchia: consigliere di minoranza da qualche mese. E’ stato eletto nella lista Liccardo sindaco, poi, insieme al suo gruppo, i cosiddetti “diguidiani”, si è progressivamente allontanato dalle posizioni del sindaco e del suo cerchio magico. Da mesi contesta l’operato dell’amministrazione e da mesi sollecita le dimissioni di Liccardo. Professione geometra, ha un papà che lavora da anni all’ufficio tecnico comunale.
Luigi Di Marino. Già consigliere durante la consiliatura Perrotta, è tra i più accesi sostenitori di Liccardo. E’ l’esponente per antonomasia del cerchio magico. Professione geometra, anch’egli è un assiduo frequentatore dell’ufficio tecnico comunale. E’ l’uomo dei record: in 8 anni di vita consiliare non ha mai proferito parola nel civico consesso. Quanto ai legami di parentela (analogo discorso fatto per gli altri), ne avrebbe (non si sa di che grado) con un ramo della famiglia Simeoli.
Titti Astarita: consigliere eletta nella civica Piazza pulita, poi passata in Ncd, da sempre vicina alle posizioni poliitche dell’ex assessore regionale Severino Nappi. E’ seguita da suo padre, Carlo Astarita, che fa politica a Marano da molti anni. E’ stato assessore con Maro Cavallo, critico ma fino ad un certo punto con Liccardo, prese le distanze dal gruppo di Di Guida e ha cercato sempre di mediare e rimanere a galla con questa maggioranza. E’ un nappiano convinto. Il suo gruppo, un tempo composto anche da altri consiglieri e dall’ex assessore Belmare, si è man mano sfaldato.
Enzo Marra, consigliere di Forza Italia prima e poi presidente del Consiglio comunale. E’ nota ai più il suo legame di parentela con la famiglia Scotto: è sposato infatti con Marina, figlia dell’amministrativista Nando, avvocato tra i più noti a Napoli e in provincia, noto anche per aver difeso (beni confiscati e altro) esponenti di primo piano della famiglia Simeoli di Marano. Fu lui sponsorizzare in giunta Maria Ciccarelli, ex assessore all’Urbanistica, anch’ella cresciuta professionalmente nello studio Scotto-Laudadio.
Vincenzo Passariello, consigliere di maggioranza, poi passato subito, dopo le incomprensioni iniziali con Liccardo, dall’altro versante del civico consesso. E’ da oltre due anni tra i banchi della minoranza. Area iacolariana, in passato ha ricoperto il ruolo di assessore con Salvatore Perrotta.
Raffaele De Biase: consigliere di maggioranza, genero del neurochirurgo Michele Carandente. Secondo i maligni, Carandente lo influenzerebbe (in politica) totalmente. De Biase sarà ricordato per non aver annullato una scheda, la cui validità fu fortemente contestata dalla minoranza, durante un’accesissima seduta consiliare dello scorso novembre. Una scheda che, in pratica, salvò la poltrona al presidente Marra.
Anna Garofalo: bertiniana doc, poche parole in aula, ma in un’occasione – secondo le voci di dentro – ebbe il coraggio di contraddire l’Ayatollah (Bertini) dell’Altra Marano. Un fatto storico che si sarebbe verificato durante una riunione di tutta la minoranza.
Castrese Alfiero: consigliere di maggioranza, in passato consigliere di minoranza durante la gestione del sindaco. Lo scorso settembre disse: “o il sindaco apporta modifiche alla squadra di governo (quella appena varata) o prenderò le distanze da questo esecutivo”. Parole, intendimenti rimasti soltanto sulla carta. E’ sposato con una delle sorelle Romano, destinatarie degli importi per gli espropri del terreno in cui dovrebbe sorgere la struttura sportiva denominata Giardino dei ciliegi.
Mimmo Paragliola: consigliere di minoranza, esponente del Pd e prima ancora dei Ds. E’ tra i più esperti del consiglio comunale. Ha ricoperto più volte la carica di consigliere.
Roberto Sorrentino. Consigliere di minoranza, esponente dei democratici. Qualche anno fa sostenne, anche in consiglio, l’amministrazione Cavallo, ma poi, dopo qualche mese, ne prese le distanze. E’ il capogruppo dei dem nel civico consesso. Il fratello è legato da vincoli familiari con una Nuvoletta.
Biagio Baiano: consigliere eletto in Fdi, di lui si è molto parlato negli ultimi mesi, soprattutto per il suo dietrofront quando si era sul punto di mandare a casa Liccardo. Era il dicembre dello scorso anno. Biaiano si presentò all’appuntamento con tutti i consiglieri di minoranza ma non volle recarsi dal notaio. Biagio, che ha già ricoperto il ruolo di consigliere (con Perrotta), alle ultime elezioni avrebbe avuto un aiuto elettorale da parte della famiglia Scoppa (per la quale lavora) e, in misura minore, dalla famiglia Cesarano.
Lorenzo Abbatiello. Prima esperienza in consiglio comunale, eletto con Piazza Pulita e poi diventato indipendente di minoranza e avversario di questa giunta. Anche Abbatiello ha un papà che lavora al Comune (è un sorvegliante) ha un legame di parentela (per via paterna) con un esponente della famiglia Simeoli.
Angela Di Guida: presidente del Consiglio eletta a 24 anni, figlia di Pasquale Di Guida e nipote di Antonio, l’ex assessore provinciale e imprenditore del ramo edile che ha fortemente concorso alla sua elezione (la più votata) alle ultime amministrative. E’ passata all’opposizione con i suoi compagni di gruppo qualche mese fa, dopo mesi di baruffe e polemiche con il primo cittadino Liccardo.
Lino Catuogno: consigliere di minoranza, fa parte del gruppo dei diguidiani ma come altri, in campagna elettorale, quella del 2013, ha concorso all’elezione di Liccardo. Professione geometra, è molto noti negli ambienti ecclesiastici della città.
Saverio Santoro: eletto in una civica, è un consigliere di minoranza. In passato è stato un esponente di An ed ha ricoperto il ruolo di consigliere anche durante la gestione Perrotta. Negli ultimi mesi si era avvicinato al Ncd, poi si sarebbe defilato. Prende spesso la parola in Consiglio e spesso parla a braccio, a ruota libera.
Teresa Di Vaia. Prima assessore e poi retrocessa consigliere di maggioranza. In consiglio la sua presenza è quasi impalpabile, segue a ruota ciò che dicono e fanno Sansone e l’assessore Ricciardiello.
Francesco Migliaccio. Sostenitore di Bertini, eletto consigliere di minoranza, ma poi trasmigrato tra le braccia di Liccardo. E’ stato anche assessore con Mario Cavallo. Vale lo stesso discorso fatto per Di Marino: in aula silenzio, soltanto silenzio.
Domenico D’Ambra: ex assessore alla Legalità, primo dei non eletti in Forza Italia. E’ uscito di scena qualche mese fa dopo il rimpasto voluto da Liccardo. Legami di parentela (vale lo stesso discorso garantista fatto per gli altri) con alcune famiglie: Lubrano e Nuvoletta.
Gaetano Orlando: ex assessore all’Ambiente, si dimise quando capi’ che non era cosa. Ex direttore del distretto sanitario cittadino, nel 2013 fu indicato tra i papabili come candidato sindaco del centrodestra.
Salvatore De Stefano: ex assessore alle Politiche sociali, a lungo vicino a Di Guida e poi distaccatosi dopo l’ultimo rimpasto.
Gennaro Ruggiero: ex assessore in quota Fdi, fu tra quelli che caldeggiò il ritorno in sella di Liccardo. Vive a Mugnano, dove fa politica da molti anni. La sua uscita di scena, a suo dire, dipese anche dall’affaire Giardino dei cinque sensi.
Paolo Longoni: ex assessore al Bilancio, si dimise un anno fa, anche in conseguenza di gravi traversie di carattere familiare.
Teresa Giaccio: ex vicesindaco. Si disse inizialmente che era parte integrante del cerchio magico, ma poi il rapporto (almeno quello politico) con Liccardo si sarebbe incrinato alle ultime elezioni regionali. La Giaccio disse no al diktat e non votò per Guarino Francesco, amico e compagno di partito del sindaco.
Denis Scarmozzino: assessore ai Rifiuti, molto contestato negli ultimi tempi per la gestione dei casi Ego Eco e isola ecologica.
Nicola Paragliola, Marina di Palma e Francesca Beneduce. In carica da settembre, recitano pressoché il ruolo di comparse.
Eliodoro Belmare: ex assessore alla Viabilità, fuori dai giochi da qualche mese. Aveva fatto squadra con Astarita, ma il progetto politico è sfumato. Famiglia molto nota a Marano, gestisce una struttura sportiva a San Marco.
Salvatore Ricciardiello: ex consigliere, ex contestatore di punta di Liccardo, è diventato poi vicesindaco con delega ai lavori pubblici. Fa squadra con Sansone Giorgio ed è finito di recente nel mirino di Bertini per una storia di presunte concessioni facili (edilizia).
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