Un Comune e almeno cinque filoni di indagine. Marano, storia di un ente sotto i riflettori

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Tutti pensano alla storia e all’inchiesta sul Pip, l’area industriale di via Migliaccio realizzata dalla società dei Cesaro. Ma il Comune di Marano – come anticipato in altri articoli pubblicati dal nostro portale – è sotto i riflettori delle forze di polizia e della magistratura anche per altri motivi. Quali?

Si indaga su tantissimi fronti: sul patrimonio comunale (storie di strutture e abitazioni costruite su particelle che non sarebbero di proprietà del Comune di Marano), sugli allacci abusivi dell’acqua. Tantissimi, centinaia, migliaia, che potrebbero essere stati perfezionati con la complicità di personale comunale.

E ancora: il giallo e i voti in odor di camorra delle primarie del 2013, per cui sono stati acquisiti atti e dichiarazioni rese in consiglio comunale, la storia della mancata rimozione, nei tempi previsti, della statua della Vergine di Vallesana, le questioni riguardanti le lottizzazioni edilizie e molto, molto altro. Il Comune, come riportammo in un articolo di qualche settimana fa, è attenzionato al pari degli enti di Quarto, Casavatore e altri comuni che si sono segnalati negli ultimi tempi.

Cosa accadrà? E’ difficile prevederlo. C’è un dato certo, però, e riguarda l’area industriale: la Dda vuole vederci chiaro soprattutto sul rapporto, sugli intrecci tra politica, imprenditoria e camorra locale. I legami, insomma, che potrebbero aver favorito un gruppo imprenditoriale piuttosto che un altro. Lo testimoniano, in maniera lampante, le modalità e le domande poste ad alcuni politici ed ex dirigenti del Comune ascoltati di recente dai carabinieri.

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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