«Non è questione di candidarsi, ma di essere candidato perché cambia la prospettiva. Quando un sistema concorda con il principio di un buon programma e di un buon progetto, non puoi dire di no». A dirlo il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, a margine di un convegno sulla Terra dei fuochi a Napoli, rispondendo a chi gli chiede della possibilità che sia lui a rappresentare la sintesi del centrosinistra per la corsa a Palazzo Santa Lucia. «È arrivato il momento di mettersi a tavolino e stabilire quali sono i progetti e i programmi, partendo da sanità, scuola, ambiente, formazione, coesione sociale, interventi sulla sicurezza. Questi sono i grandi temi da affrontare, in modo però inclusivo, cioè tenendo al tavolo le forze progressiste e quelle moderate, perché quando si parla di questi temi così importanti non ci si può dividere» sottolinea l’esponente del Movimento 5 Stelle. «E credo che per rispetto istituzionale vada ascoltata anche la posizione del presidente Vincenzo De Luca che ha una storia politica. Io sono un figlio delle istituzioni e prima di approdare alla politica ho servito lo Stato per 40 anni. Con tutti coloro che sono stati sindaci, presidenti di Regione o di Provincia ho avuto rapporti istituzionali sempre cordiali, come è giusto che le istituzioni facciano – dice Costa -. Il mio servizio è sempre stato volto in questa direzione, per tale motivo ritengo che il presidente De Luca vada coinvolto per rispetto politico e personale».
LA POSIZIONE DEL PD. Aperto al dialogo con De Luca è anche Igor Taruffi, esponente del Pd che lunedì dovrebbe essere a Napoli e che a Sky Tg24 afferma che «con il presidente De Luca ci auguriamo di confrontarci, non c’è nessun pregiudizio. Vogliamo discutere e trovare una soluzione nell’esclusivo interesse della Campania, che sia la più condivisa possibile. Il nostro auspicio è quello di tenere insieme tutte le forze che possono dare un contributo per il governo e il futuro della Campania. Si parte prima dai programmi e poi si arriva a individuare la personalità che meglio può interpretare questa nuova fase. È evidente che per la Campania si apre una stagione nuova e noi siamo determinati ad assicurare un futuro che abbia forze progressiste».
RENZI NON PONE VETI SU FICO. Dal canto proprio, Matteo Renzi, spiega che «mi pare che la partita sia chiusa sia in Veneto che in Campania. La settimana prossima sarò a Napoli. De Luca riunirà la maggioranza vedremo che dirà. Noi in Campania abbiamo fatto il 7,5 da soli. Ho l’impressione che chi vuole vincere difficilmente farà a meno di noi e andremo a discutere con il centrosinistra del format, della coalizione, del programma e del candidato. Fico? Noi in Campania non partiamo dai veti ma dai voti che abbiamo preso. Nessuno di noi parte da un veto, dopodiché voglio capire qual è il luogo in cui si ragiona, si riflette e si decide. Mai messo veti su nessuno, casomai li hosubiti. Chi le mette e parte dai nomi assume un atteggiamento tardo-adolescenziale perché il nome arriva solo alla fine di un percorso».
De Luca, invece, che oggi ha convocato i suoi, ha fatto capire, tra le righe, che Costa potrebbe andare bene. No, invece, a Fico.
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