MELONI AL CONGRESSO DI AZIONE: “IL CONFRONTO E’ DEMOCRAZIA”. CALENDA: “GIUSTO DIFENDERE L’UCRAINA, SU QUESTO TEME BRAVA LA PREMIER”

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Meloni inizia il suo intervento con l’ironia: “Abbiamo fatto un po’ discutere con questa presenza, ho letto che vengo qui per dare segnali agli alleati che sarei pronta a sostituirli o la teoria secondo la quale volevo concedermi una “scorribanda tra i moderati”, ma ora devo dire che dopo l’intervento di Carlo Calenda porterò io un po’ di moderazione“, dice. “La ragione vera per cui sono qui è molto più banale e profonda, perché vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto del confronto con le idee anche più distanti la sua cifra, senza che il confronto potesse mai mettere in discussione l’identità. Ad Azione voglio riconoscere la capacità di essere una forza politica che si confronta nel merito delle cose, che non ha paura di condividere le sue soluzioni, di metterle a disposizione degli altri e della nazione. Quindi la capacità di guardare al risultato prima che al posizionamento”, afferma.

Poi Calenda.

“Quale è l’apertura a destra? Ma come funziona questa democrazia, funziona che non si parla con un avversario perché è un nemico? Perché se funziona così l’abbiamo già persa la democrazia”. Così Carlo Calenda dal palco del congresso di Azione, sottolineando che la sua è una “opposizione intransigente ma di merito, non credo che possa essere sola mente nutrita da attacchi personali, non è all’altezza della storia”.

Calenda ha immaginato un evento all’insegna dell’apertura e del dialogo tra le parti politiche, ma non ci sono gli “estremi” dell’arco parlamentare.

“Sono contento di avere oggi qui la presidente del Consiglio, perché difendere l’Ucraina e mandare aiuti a Kiev stando al governo, signori, non è una cosa né popolare né facile e io voglio riconoscerla”, ha detto il leader di Azione.

“È chiaro che c’è un ruolo di governo che obbliga a tenere un filo che è rotto non per colpa nostra, ma di una amministrazione che ha passato il guado tra democrazie e autocrazie e vuole andare di là. Io sono un atlantista ma quello che Trump vuole fare è demolire l’Europa e predarla insieme a Putin. Ai bulli si risponde con la forza”. Così Carlo Calenda dal palco del congresso di Azione in corso a Roma. “Se fossi al posto di Giorgia Meloni – ha però aggiunto, parlando davanti alla premier – proverei a tenere questo rapporto fino all’ultimo, lo stanno facendo Macron e Starmer, che lo chiamano tutti i giorni, non ci inventiamo eccezionalismi, tutti stanno appresso agli Stati Uniti”.

“Chi dice che esiste la pace senza la forza non conosce la storia o è un pusillanime che vuole lucrare, se chi lo dice ha sprecato miliardi sui bonus edilizi è un mentitore seriale”. Calenda allude a Giuseppe Conte e alla posizione assunta dal M5s sulla politica estera. “Con quei 200 miliardi di euro il paese metteva a posto sanità, scuola e arrivava a 2 per cento per le forze armate ma li abbiamo dati ai ricchi per rifarsi le ville, bel provvedimento di sinistra”, ha aggiunto.

Il Pd è stato rappresentato da Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo con un intervento in apertura, e sono previsti anche Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini e Francesco Boccia. Assente la segretaria Elly Schlein. Rivolgendosi proprio al PD rincara la dose contro il M5s: “L’unico modo per avere a che fare che con il M5s è cancellarlo. Amici del Pd ponetevi quindi voi il problema perché siete nel campo largo”.

© Copyright 2025 redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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