L’incendio che ha provocato la morte di Emanuela Chirilli sarebbe scoppiato a causa di un corto circuito nella sauna. È questa l’ipotesi sulla quale sta lavorando la Procura di Napoli (pm Diego Capece Minutolo) che ha aperto un’inchiesta sulla morte della 27enne di Maglie (Lecce) deceduta stanotte per probabile asfissia. La giovane sarebbe morta nel sonno, ma per stabilire con certezza questi aspetti sarà disposta l’autopsia. Sul caso indaga la Polizia di Stato (commissariato Decumani) con i rilievi affidati alla scientifica e i primi accertamenti eseguiti sul momento dagli specialisti dei vigili del fuoco, subito dopo aver domato le fiamme. Secondo quanto si apprende, le fiamme sarebbero partite dalla sauna attigua alla camera da letto dove dormiva Emanuela.
Autorizzazioni, licenze, certificazioni, rispetto delle normative sulla sicurezza e sulla prevenzione degli incendi saranno al vaglio degli inquirenti, che indagano – al momento contro ignoti – sulla morte di Emanuela Chirilli, la ragazza della provincia di Lecce, morta stanotte nel rogo scoppiato in una casa vacanze nella centralissima piazza Municipio a NAPOLI. Le indagini, coordinate dalla Procura di NAPOLI e condotte dalla Polizia di Stato, si concentreranno anche sulla documentazione relativa alla struttura ricettiva. Secondo una prima ipotesi, l’INCENDIO sarebbe scoppiato a causa di un corto circuito all’interno della sauna, che avrebbe innescato le fiamme mentre Emanuela dormiva nella camera da letto accanto. La giovane, che avrebbe compiuto 28 anni pochi giorni prima di Natale, sarebbe morta per asfissia nel sonno. Al loro arrivo, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo senza vita nel letto.