Nell’ambito dell’inchiesta “Rifiuti d’Oro”, condotta dalla Procura di Napoli Nord che vede indagati dipendenti del Comune di Marano, ex amministratori locali, imprenditori e dipendenti di società di smaltimento di rifiuti, emergono ulteriori sviluppi. In particolare si rappresenta anche il progetto politico, raccontato da Abbatiello Domenico, sorvegliante all’igiene urbana del Comune di Marano, proposto da Paolo D’Alterio, ex vice sindaco di Marano e Rodolfo Visconti, ex sindaco di Marano, che si voleva mettere in atto per “Comandare tutte cose”.
In particolare, nelle pieghe dell’inchiesta, si analizza un dialogo tra Abbatiello Domenico e Pino Magno, referente della Ditta BE.MA Srl, i due si erano incontrati nei pressi dell’abitazione dell’Abbatiello per scambiarsi le fatture non ancora ricevute dall’Ente.
Nel controllare gli importi delle fatture, Domenico ABBATIELLO manifestava il proprio stupore per l’importo contenuto delle fatture emesse dalla “Bema”: “ma come mai sta facendo così poco?” a cui replicava Magno adducendo che evidentemente dipendeva dal fatto che l’isola ecologica era chiusa: “eh non lo so Mimmu….quello poi teneva l’isola ecologica chiusa evidentemente…e stanno andando a scaricare di meno”.
La conversazione tra MAGNO e Domenico ABBATIELLO prosegue con quest’ultimo che riferiva di un episodio avvenuto il giorno precedente. Secondo il racconto del sorvegliante ABBATIELLO, Il Sindaco di Marano di Napoli, Rodolfo Visconti e l’Assessore Paolo D’ALTERIO si erano recati presso l’agenzia “ABBATIELLO”, ubicata al Corso Mediterranco di Marano di Napoli, comunicandogli l’intenzione di nominare il Consigliere di opposizione, figlio del medesimo sorvegliante, (non indagato, ndr), figlio del sorvegliante, quale presidente del consiglio Comunale di Marano di Napoli “ieri venne il sindaco e..venne il sindaco e l’assessore D’ALTERIO dentro all’Agenzia …comunque…disse “noi vogliamo che L.A. deve fare il Presidente del Consiglio”. “eh!”.
Davanti al proprio interlocutore, ABBATIELLO minimizzava la proposta “il problema non è questo, il problema e che ..il tempo dove lo prendo per..per…per…per fargli fare il presidente del consiglio a quello?! Nell’Agenzia dopo chi ci sta?” – salvo poi sintetizzare ciò che poteva significare per lui l’incarico proposto per il figlio “eh, il presidente del consiglio è quello li che automaticamente, insieme al Sindaco e al Vicesindaco, è quello che comanda tutto il territorio”, ovvero detenere il potere. ABBATIELLO poi aggiunge : “E comunque…hai capito..e non ti nascondo stiamo facendo un poco di..ci stiamo pensando un poco”. ABBATIELLO spiegava che la proposta avanzata dal Sindaco e da quello che di lì a poco sarebbe diventato il Vicesindaco, ossia Paolo D’ALTERIO, era un tributo alla sua persona ed in particolare alla sua affidabilità, riportando le parole che il primo cittadino aveva pronunciato al figlio il giorno precedente «Eh…eh…guaglio non voglio dire che cosi, ma io penso che ci sta una buona mano della mia… eh..a fare questo. E quello il sindaco ce lo disse…disse “Lore”, disse “ma tu lo sai no? Per l’amor di Dio, tu sei un ragazzo in gamba..cose e compagnia bella” disse “ma…comunque noi teniamo rispetto a te di tuo padre perché tuo padre quando dà una parola quella è e quella è!”. A questo punto, ABBATIELLO abbassando il tono della voce, prospettava a Magno che l’eventuale nomina del figlio avrebbe completato una vera e propria “triade” al loro servizio: “è buono pure per il prosieguo di quello che stiamo…del progetto che stiamo facendo…cose e compagnia bella! Perché il Sindaco sta con noi, il Vicesindaco sta con noi, il…il presidente del consiglio lo va a fare a OMISSIS (figlio, ndr)…(ndr, breve pausa) eh eh… comandiamo tutte cose!”.