Riciclaggio, fittizie intestazioni di beni e chi più ne ha più ne metta. Lo sanno anche le pietre che a Marano, così come in altri comuni del circondario, è un fiorire di attività commerciali, bar in primis, di fatto nelle mani della camorra e di soggetti a loro contigui. Famiglie di incensurati si sono prestate al gioco e gestiscono sul territorio diverse caffetterie e bar in nome e per conto di malavitosi, arricchitisi col traffico di droga, e colletti bianchi vicino ai peggiori ambienti.
Non è un mistero che almeno sei caffetterie e bar del territorio siano riconducibili a un solo personaggio, che pare sia vicinissimo anche ad alcuni esponenti della politica locale. Alcune attività sono state, in passato, destinatarie di provvedimenti prefettizi ma poi – con gli escamotage burocratici di cui ha spesso riferito il nostro portale – tutto è tornato come prima. Le famiglie di camorra hanno fiutato l’affare. Il racket porta male e prima o poi ci si fa male; la droga non si fa più come prima, meglio dunque virare sul commercio e investire in particolari settori: bar, ristoranti, agenzie di scommesse sportive, alberghi, distributori di carburanti e altro di cui, forse, parleremo in futuro. Le forze di polizia: su questo specifico fronte fanno molta fatica, per capire chi ci sta realmente dietro la gestione di un’attività occorre tempo, risorse e indagini lunghe e tortuose.
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