Conte vuole mettere all’angolo Grillo e gli ortodossi. M5s è una polveriera

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Te la do io la “rivoluzione”, si potrebbe dire, citando un programma degli anni Ottanta che lanciò Beppe Grillo in tv (ere geologiche fa). Perché la “rivoluzione”, con sapiente appropriazione semantica di una parola che sempre fu del Garante, la promette, ora, Giuseppe Conte.

Proprio lui, l’avvocato che il M5S lanciò a Palazzo Chigi togliendolo dalla polvere dei faldoni. E dunque, per proprietà transitiva, chi gli si oppone (Grillo) tifa per l’opposto: la conservazione, lo status quo, il vecchio. Insomma, si consuma l’eterna lotta della politica: i figli mangiano i padri, i nuovi rottamano i vecchi. Qui la categoria distintiva non è l’età, ma lo schema non cambia.

E così, ieri, si è rivissuto l’eterno rito del parricidio, questa volta in casa Cinquestelle. Conte ha riunito il Consiglio nazionale del M5S e ha fatto sapere che «si avvierà il processo costituente e sarà rivoluzionario. Mai una forza politica, un partito, si è messo in discussione in questo modo, coraggiosamente». Ha aggiunto che «daremo la parola a tutti gli iscritti e ai simpatizzanti per elaborare nuove soluzioni e nuovi obiettivi strategici ai quali il Movimento si dedicherà negli anni a venire. Sarà», ha detto ancora, «una grande partecipazione, democrazia partecipativa, saranno gli iscritti e i simpatizzanti a fare proposte e dare soluzioni, le discuteranno e le porteremo nella Assemblea finale».
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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