Fujenti e polemiche, tante, negli ultimi giorni. La foto del giovane rapinatore ucciso durante un colpo portata in processione lungo via Toledo accanto al volto della Madonna e alle immagini sacre. Nelle stesse ore, al rione Traiano, nel solito carosello di abiti bianchi, drappi e musica estemporanea, spunta la foto di un giovane ammazzato dieci anni fa, nel corso di una delle interminabili fasi della faida dell’area occidentale. Due casi che ripropongono all’attenzione dell’opinione pubblica l’opportunità di tenere assieme immagini sacre e vittime di fatti di sangue.
Due vicende accadute negli ultimi giorni, nel pieno delle processioni dei fujenti, gruppi di religiosi che – bene chiarirlo – vanno ritenuti estranei alla camorra e ad altre forme di illegalità. Resta un dato di fatto, come sottolinea il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli: «Trovo inaccettabile che nel corso di queste manifestazioni che dovrebbero essere legate al culto religioso si renda omaggio alla cultura della camorra e dell’illegalità. Nessuno che ricordi mai, al contrario, le vittime della camorra e dei criminali. La Curia dovrebbe riflettere bene su quanto accaduto e vigilare attentamente sulle tante, troppe, manifestazioni ufficialmente religiose dietro le quali si nascondono chiari segnali della presenza dei clan sul territorio»