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Si squarcia il velo sull’omicidio di Vincenzo Iannone, il 47enne pusher ucciso tre mesi fa e dato alle fiamme – in un’autovettura – nella zona di via Pigno. Due le persone fermate dai carabinieri di Marano con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. In stato di fermo, su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia (pm Giuseppe Visone), Vittorio Principe (già indagato dai giorni successivi all’omicidio) e Sabatino Sorrentino. Iannone fu ucciso lo scorso luglio, forse al culmine di una lite per una questione economica. Un piccolo debito. Gli indagati, o almeno uno di loro, sarebbero stati clienti del 47enne pusher. La Procura contesta anche il metodo mafioso.
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