Rischi e problematiche legate ai fenomeni vulcanici dei Campi flegrei, il Comune di Marano, nel 2019, ha firmato il protocollo d’intesa che disciplina – come sancito dalla presidenza del Consiglio dei ministri qualche anno fa – il gemellaggio con la Regione Liguria, dove sarebbero ospitati gli eventuali sfollati di Marano, residenti in particolare nelle seguenti zone:
Via Recca, via Romano, via Bachelet, via Marano-Quarto, via Pozzillo, via Cinque Cercole, via Ruocco, via Pietraspaccata, via Barco, via Marano-Pianura, via Recca, via Iorace, via Camillo Guerra, via Rocchetti, via Viviani, via Soffritto, via De Filippo, via Scarpetta, via Torre Caracciolo, via Eschilo, via Campana, via Pendine, via Vicinale Perreca, via Moio, via Scaja, via Fuoragnano, via Cupa Lava, via Paratine, via Viticaglia, via Panoramica, via Fermi, via San Tommaso, Cupa Orlando, via Sant’Agostino, via Vicinale Svizziero, via Fermi, via Campana.
Nelle seguenti zone, come da preliminare di nuovo piano regolatore (approvato dai precedenti commissari), era prevista l’assoluta inedificabilità. Queste arterie furono comunicate dalla polizia municipale e protezione civile quattro anni fa. E’ cambiato qualcosa rispetto ad allora? Non si sa: al telefono le persone che dovrebbero saperlo non rispondono.
La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. “È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone”, si legge. Sono compresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell’area vivono circa 500mila abitanti.
La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri. Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell’area vivono oltre 800mila abitanti.
Zona rossa, cosa fare se scatta l’allarme
Alla dichiarazione di “allarme” tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:
– prime 12 ore per permettere alle persone di prepararsi e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico.