Manovra, Meloni replica agli attacchi: ‘Rivendico le misure, nessun lassismo su evasione’

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GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
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La presidente del Consiglio si sarebbe appellata ai capigruppo della maggioranza perchè non si perda tempo. “Bisogna fare velocemente”.

IL CONFRONTO CON I SINDACATI -La presidente del consiglio ha poi incontrato i sindacati. Il confronto con i contenuti della Manovra non ha convinto Cgil e Uil. Nel corso dell’incontro da parte dei sindacati sono state avanzate molte proposte “sensate” ma “spetta al governo la responsabilità di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto” . Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier ha però assicurato che si tenterà “di fare qualcosa di più adesso, se non sarà possibile lavoreremo in Cdm per farlo in tempi più brevi possibili”. Dal canto loro i sindacati affermano che nella manovra “non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, rileva il segretario generale della Uil Bombardieri: “Avevamo chiesto di detassare la tredicesima,gli aumenti contrattuali e in manovra non c’è nessuna misura. C’è un intervento sul cuneo fiscale, ma parziale, secondo noi è insufficiente. E ci sono tre grandi problemi”. Pierpaolo Bombardieri spiega che “il primo riguarda il lavoro. I voucher: significa mettere in discussione lavoratori e contratti in due settori dove già il lavoro precario ed il caporalato la fanno da padrona. Abbiamo spiegato con l’esempio concreti di una lavoratrice di Latina sede territorio dove la Presidente è stata eletta, come si trasforma il lavoro e quanti diritti si perdono con l’applicazione dei voucher. Per noi i voucher sono da ritirare“. Poi, “su fisco, tetto del contante, sul condono perchè per noi di questo si tratta, la sensazione che abbiamo è che questa manovra dica che in questo Paese si possano evadere le tasse a danno dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che pagano il quasi il 90% dell’Irpef di questo Paese. Ancora, la Uil sottolinea “non c’è nessun intervento rispetto alle partite Iva, a chi è costretto a non avere un lavoro dipendente”. E “c’è un problema complessivo per quello che riguarda il welfare e le pensioni. È inaccettabile la mancata perequazione delle pensioni” e ” ci sembra che la modifica di opzione donna sia una cosa da ritirare assolutamente”. E per il leader della Uil è un errore anche “la riduzione riscontrata per la tassa sugli extraprofitti”. “Abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l’evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. “È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone”, ha detto ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali. Più morbida la posizione della Cisl che ha chiesto “profonde modifiche” alla manovra e, dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi Governo, rileva “grande disponibilità del Governo” anche “ad attivare subito tavoli tematici”. Il segretario generale Luigi Sbarra lo dice spiegando che “il 12 di gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro su lavoro e sicurezza. Il 19 gennaio partirà il confronto politico sul sistema della previdenza e delle pensioni”. A Gennaio anche “un tavolo su politica industriale e aiuti e imprese” al ministero delle Imprese ed “il ministro Giorgetti a inizio anno convocherà un confronto su come rafforzare la tassazione sugli extraprofitti”.

POS E CONTANTI – “Non c’è nessuna contrapposizione tra il Pos e l’evasione” avrebbe detto la premier  che ha sottolineato come le misure sul pos e sul tetto al contanti di 5 mila euro siano misure di “buon senso”. “Le rivendico?” ha detto Meloni. Oltretutto, ha tra l’altro osservato, i costi di commissione del Pos sono a carico degli esercenti e non dei cittadini che utilizzano il servizio. Se fosse a carico dei cittadini – ha tra l’altro aggiunto – penso che nessuno pagherebbe un caffè tramite pos. La soglia dei 60 euro per quanto riguarda il pagamento elettronico, ha poi spiegato, può anche essere ridiscussa ma in sede Ue. Questo concetto è stato poi ribadito nell’incontro con i sindacati. La manovra non dà un “segnale di lassismo” sull’evasione fiscale, le misure sul Pos non c’entrano con l’evasione. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi.ul taglio del cuneo fiscale “abbiamo fatto per dare un segnale, penso che di più vada fatto, vogliamo andare avanti. Noi abbiamo fatto scelte di emergenza ma siamo assolutamente d’accordo sul tema del taglio del costo lavoro: è una nostra priorità, sarei felicissima anch’io di poter fare di più”. Secondo quanto si apprende dai presenti, l’avrebbe detto la premier Giorgia Meloni durante l’incontro con i sindacati sulla manovra.

“Il pos non è un problema nostro nel senso che la manovra è stata scritta in questo modo e il principio rimane quello. Poi si vedrà la contrattazione con l’Europa, ma l’idea è ovviamente mantenere la libertà per gli esercenti di non accettare i pagamenti sotto una certa soglia che rimane dei 60 euro”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice della maggioranza sulla manovra.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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