Uno dei partiti che in questi anni ha commesso più errori, il Pd, che ha sostenuto il sindaco Visconti, poi sciolto per mafia, con gran parte dei consiglieri supini fino all’ultimo secondo (si ricorderanno i vari Coppola, Paragliola, Savanelli e altri), se ne sta come sempre in silenzio. Non una parola su quanto accade in città e sull’incredibile atteggiamento dei commissari straordinari, che hanno rifiutato dialogo e confronto con tutti, eccezion fatta per due politici, Caso e Di Fenza, ai quali non potevano (per ragioni chiare e note) dire di no.
Il Partito democratico è attivo e operativo solo durante i periodi di tesseramento e durante le elezioni. Poi va in letargo e lascia il campo all’estrema sinistra, quella che per anni ha sostenuto le giunte Bertini, Perrotta e flirtato all’inizio con Visconti. Giunte che, a vario titolo, poco hanno combinato su alcuni importanti temi: debito pubblico, abusivismo edilizio e commerciale, beni confiscati e turn over del personale amministrativo. Il Pd tace, insomma, come gran parte del centrodestra, che si è fatto vivo solo con qualche sporadico comunicato di Fratelli d’Italia. Troppo poco. Per risollevare le sorti della città, distrutta in ogni senso da politici, mafiosi e cittadini poco attenti alla cosa pubblica, ci vorrebbe un grande sforzo, un grande piano di risveglio delle coscienze e un grande piano politico. Al momento, all’orizzonte, non si profila un bel nulla.
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