Con la definizione “unico” si intende che il nuovo aiuto andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno che il sistema oggi riconosce alle famiglie, dalle detrazioni Irpef per carichi familiari relative ai figli agli assegni al nucleo, dal bonus bebè a quello per la natalità o l’adozione, dal bonus mamme all’assegno per il terzo figlio.
L’Inps non richiede l’Isee perchè la misura è universale e spetta a tutte le famiglie. Sono comunque previsti dei benefici in termini di importi agevolati per le famiglie con un valore Isee particolarmente basso.
In caso di figlio successivo al primo, nato o adottato tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2021 la maggiorazione del bonus è del 20% del beneficio. In questo caso la misura spettante è rispettivamente pari a 192 euro, 144 euro e 96 euro mensili a seconda del valore assunto dall’Isee minorenni.
Per chi non vorrà presentare l’Isee, l’Inps richiede un’autocertificazione sull’esistenza degli altri requisiti: cittadinanza italiana o di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno Ue, residenza in Italia, convivenza con il figlio (figlio e genitore richiedente devono essere coabitanti e avere dimora abituale nello stesso comune).
La domanda va presentata direttamente all’Inps da uno dei genitori entro 90 giorni dalla nascita o dalla data di ingresso del minore affidato o adottato nel nucleo familiare. La domanda va presentata per ogni figlio, ed una sola volta. Anche se la domanda va presentata entro 90 giorni dall’evento, la data di decorrenza del pagamento del bonus è quella di presentazione della domanda.
BONUS MAMMA – Dal 2017 l’Inps riconosce alla mamma che ha avuto un figlio, oppure ne ha adottato uno o preso in affidamento, un bonus chiamato premio alla nascita. L’importo del bonus mamma è di 800 euro una tantum. Anche questo bonus sarà assorbito dall’assegno unico ai figli.
Il beneficio è concesso in un’unica soluzione per ogni evento (gravidanza, parto, adozione o affidamento) e in relazione a ogni figlio nato, adottato o affidato. Ogni mamma può presentare domanda già dall’inizio dell’ottavo mese di gravidanza ed ha tempo un anno dalla data dell’evento.
Nel caso la domanda sia presentata all’inizio dell’ottavo mese, la richiedente deve allegare anche la certificazione sanitaria rilasciata dal medico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) attestante la data presunta del parto. Alla nascita del figlio, la domanda non va presentata a meno che non si tratti di parto plurimo. In questo caso si dovrà presentare la domanda dopo la nascita indicando tutti i figli nati.