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I costi di manutenzione sono a carico dei sette comuni che, pochi mesi fa, hanno firmato la convenzione. Ricordiamo che il Comune di Marano è proprietario ormai solo di un terzo dell’immobile, poiché i due terzi dello stesso – mediante sentenza dell’autorità giudiziaria – sono stati acquisiti da due privati. L’ufficio del Giudice di pace sorse con fondi europei, su terreni di due privati, ma senza che l’ente provvedesse ai relativi espropri. Dopo anni di polemiche e contenziosi giudiziari, Marano non solo ha perso parte della sua proprietà ma deve pure indennizzare e pagare un canone ai privati.
Già il presidente del tribunale Napoli nord, Luigi Picardi, aveva in passato diffidato l’ente ad agire sul fronte della messa in sicurezza e restyling della struttura. Lavori mai eseguiti, poi sono arrivati i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro a ricordare al Comune che senza quei lavori la struttura difficilmente resterà aperta.
Marano ha chiesto una proroga per ottemperare alle richieste, per acquistare i materiali e per eseguire gli interventi. Il comandante dell’Arma, Giuseppe Di Vico, ha risposto che la richiesta di proroga “non è ammissibile”.
Il Giudice di Pace, lo ribadiamo per la millesima volta, deve essere spostato quanto prima da quell’ufficio. Se non sarà individuata una seria alternativa, prima o poi chiuderà i battenti.