Campania zona gialla, la Procura chiarisce: “Nessuna indagine sui dati”

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In relazione alle odierne notizie di stampa, secondo le quali sarebbero state avviate indagini preliminari sull’ipotizzata falsità di dati sanitari rilevanti per la gestione dell’emergenza epidemiologica in Campania, si sottolinea che nessuna iniziativa è stata assunta né tanto meno annunciata da questo Ufficio“. Così in una nota, a firma del procuratore Giovanni Melillo, la Procura partenopea smentisce quanto era in un primo momento emerso stamattina, ovvero l’aperutra di un fascicolo a verifica dei dati relativi ai parametri utilizzati per la classificazione del rischio Covid-19 in Campania.

 

DCovid e posti letto in Campania, la Procura: “Nessuna inchiesta aperta”
In relazione alle odierne notizie di stampa, secondo le quali sarebbero state avviate indagini preliminari sull’ipotizzata falsità di dati sanitari rilevanti per la gestione dell’emergenza epidemiologica in Campania, si sottolinea che nessuna iniziativa è stata assunta né tanto meno annunciata da questo Ufficio“. Così in una nota, a firma del procuratore Giovanni Melillo, la Procura partenopea smentisce quanto era in un primo momento emerso stamattina, ovvero l’aperutra di un fascicolo a verifica dei dati relativi ai parametri utilizzati per la classificazione del rischio Covid-19 in Campania.

La notizia si era diffusa anche in relazione al weekend in apparenza difficile degli ospedali partenopei, con ambulanze auto incolonnate agli ingressi ad esempio del Cotugno, laddove il bollettino della task force regionale parlava soltanto ieri di “soli” 1.800 posti letto occupati su più di 3.000 disponibili.

Dalla Regione, dal canto loro, hanno spiegato che i posti letto in più deriverebbero dalla trasformazione di altre postazioni già presenti, un processo che in un solo giorno aumenterebbe di mille persone la capienza della degenza. Gli stessi posti di terapia intensiva sono ora 640 quando erano 335 lo scorso marzo.

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alla Regione, dal canto loro, hanno spiegato che i posti letto in più deriverebbero dalla trasformazione di altre postazioni già presenti, un processo che in un solo giorno aumenterebbe di mille persone la capienza della degenza. Gli stessi posti di terapia intensiva sono ora 640 quando erano 335 lo scorso marzo.

 

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