Giudice di Pace Marano nato con fondi regionali e “regalato” ai privati. Ora cosa si fa? Di certo non possiamo pagare a vita i Cavallo

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E ora cosa si fa con l’ufficio del Giudice di Pace? E’ questo il nodo vero dopo l’ultima tegola abbattutasi sul comune dei maxi abusi, delle maxi “braciole” e delle vicende kafkiane.

Il Comune è in dissesto finanziario e non può e non possiamo di certo accollarci anche le spese per pagare i signori Cavallo, divenuti – a seguito di una sentenza – proprietari del 73 per cento dell’immobile che sorse con i fondi regionali e che doveva fungere da Centro per l’Impiego.

Non se lo possono permettere anche altri enti del comprensorio, anch’essi in dissesto, che gestiscono con Marano l’ufficio giudiziario.

Non possiamo permetterci di ripetere la storia dei fitti passivi pagati per oltre 10 anni ai privati di via Falcone, dove per anni fu ubicato l’ufficio tecnico comunale. Pagammo l’ira di dio.

Ad oggi le chiacchiere stanno a zero e le responsabilità di quanto accaduto non saranno acclarate. Molto è già prescritto. Le denunce ci sono state (a mezzo stampa) ma nessun magistrato, carabiniere, poliziotto, finanziere si è mai interessato alla questione.

Abbiamo perso un edificio comunale che fu costruito con fondi regionali. Abbiamo perso l’ufficio di collocamento che si trasferì altrove perché a Marano non c’era una sede idonea, ma soprattutto una sede comunale. E abbiamo regalato (per ora) 230 mila euro ai signori Cavallo. Ma è solo l’inizio. Se l’esproprio fosse stato perfezionato a suo tempo (per 11 anni nessuno ci ha pensato) avremmo salvato l’immobile e risparmiato migliaia e migliaia di euro.

Chi sono i responsabili? Basta andare a ritroso ed arrivare all’anno 2007.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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