Marano, il suicidio politico di Visconti: fa la prova di forza (inutile) con il suo partito e ora rischia di andare a casa

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Non si era mai visto in precedenza: un sindaco, Visconti nella fattispecie, che snobba platealmente le indicazioni del suo partito e si fa votare una delibera da quattro gatti, nel vero senso della parola, che restano in aula senza aver capito un fico secco di quanto si stava discutendo. Al netto dell’utilità o meno di esternalizzare il servizio tributi, per certi versi forse necessaria, Visconti ha dimostrato per l’ennesima volta tutta la sua pochezza politica, esacerbando uno scontro con i consiglieri del suo partito che, dopo aver chiesto all’amministrazione di ritirare la delibera per ulteriori approfondimenti tecnici, hanno abbandonato l’aula. Una scelta coraggiosa, per una volta, e dall’alto valore simbolico che però deve essere sostenuta da ulteriori mosse e risposte.

Visconti si è beccato anche la “cazziata” del segretario generale Ronza, alla sua ultima apparizione a Marano (tra qualche giorno andrà in pensione) che gli ha fatto notare di non aver dato alcun parere sulla delibera contestata dal Pd.

A dir poco allucinante, poi, il voto del duo Marzi-Bruno. Bruno, che in commissione aveva votato a favore della delibera, si è astenuto in aula consiliare; Marzi, che fino poco tempo fa contestava Nobler e ne chiedeva la testa, ha invece votato la delibera arricchita da un emendamento che nulla mette e nulla toglie. Uno dei punti più bassi degli ultimi anni.

Ora è compito del Pd salvare Marano e il suo comune. C’è una sola strada da percorrere: mandare a casa Visconti. Lo faranno? Se non lo faranno, chiunque – dopo quello che è accaduto stasera – potrà “appicciare” al Pd le carte nel fondoschiena…

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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