Il Puc della discordia e il ritardo accumulato dal Comune di Marano. Carandente: “Io e la mia famiglia non abbiamo alcun interesse nelle lottizzazioni”

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E venne, infine, la discussione sul Piano urbanistico comunale e sulle lottizzazioni edilizie, C4, C14 e C17, già finite nel mirino della Dda di Napoli. Particolare, quest’ultimo, che sembra sfuggire alla giunta Visconti.

In aula si sono dette tante cose, ma alla fine la maggioranza ha detto no alla delibera proposta dall’opposizione, con la quale si impegnava l’amministrazione cittadina (in modo piuttosto generico e senza alcuna impellente scadenza temporale) a mettere mano agli propedeutici all’adozione del nuovo Puc. L’adozione del piano urbanistico farebbe scattare le cosiddette norme di salvaguardia: una fase di stand by, in pratica, che fermerebbe anche i piani di lottizzazione in itinere, uno dei quali, parte del comparto C17, già in fase avanzata.

Dalla discussione sono emersi molti spunti interessanti. Il vicesindaco Taglialatela, interpellato dai consiglieri Giaccio, Bertini e Albano, ha fatto capire chiaramente che l’ente comunale è al momento impossibilitato ad agire. “Abbiamo le somme in bilancio per poter individuare il tecnico chiamato a redarre il Puc, ma non li possiamo spendere poiché l’iter del bilancio stabilmente riequilibrato non è ancora completo”. Taglialatela si è detto non contrario, dal punto di vista ideologico, alle lottizzazioni edilizie, che restano – a suo dire – un importante strumento per la pianificazione urbanistica del territorio, precisando tuttavia che lui e l’ingegnere Di Pace hanno più volte interloquito con i funzionari della Regione al fine di trovare una soluzione che consenta al Comune di Marano di avere più tempo a disposizione per avviare gli atti.

In realtà, come è stato chiarito in aula, di tempo a disposizione ve ne è ben poco: 31 dicembre 2019, termine ultimo concesso dalla Regione – pena la nomina di un commissario ad acta – entro il quale approvare il Puc. Ad oggi il comune di Marano, che è già dotato delle linee guida fissate dai commissari un anno fa, è in alto mare. Non ha pronto alcun atto né tanto meno ha incaricato un pool di esperti. Le dichiarazioni di intento di Taglialatela e del consigliere Di Luccio, che ha insistito sul tema della non demonizzazione delle lottizzazioni, invitando l’opposizione a individuare percorsi condivisi (Albano aveva in precedenza parlato di Puc a vani zero), cozzano dunque con questa dura realtà.

Bertini ha fatto riferimento, invece, al fatto di esser certo che vi siano stati accordi elettorali sul tema delle lottizzazioni e che, a voler pensare male, il ritardo dell’Ente potrebbe essere spiegato con altre motivazioni.

Nella querelle è intervenuto anche il consigliere Luigi Carandente, che ha rinfacciato a Bertini di averlo postato e inserito in un manifesto che, di recente, ha fatto la sua comparsa in città. Carandente ha tagliato corto: “Né io né la mia famiglia, né tanto meno il mio gruppo politico, ha interessi nelle lottizzazioni edilizie”. Dichiarazioni che sono state però accolte con un brusio dall’aula consiliare.

Poi la stoccata di Albano: “Non vogliamo demonizzare le lottizzazioni, ma qui la storia è un po’ diversa (rivolgendosi a Taglialatela). Qui non ci troviamo di fronte, almeno in alcuni casi, ad imprenditori o soggetti tranquilli e illuminati, con i quali discutere serenamente e con la possibilità di poter barattare opere e strutture per la città. Chi è del territorio sa la “pazziella” in mano a chi sta. Sono loro a giocare e a gestire, mentre molte cose passano sulle nostre teste”.

Alla fine della fiera la maggioranza non ha voluto sentir ragioni: la mozione è stata bocciata. La nostra impressione? Prima o poi qualcuno si farà male o, nella migliore o peggiore delle ipotesi, farà male alla città.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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