Contrabbando internazionale di sigarette, in carcere nove persone. Di Marano i promotori dell’organizzazione

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20170427 - CRONACA | GRICIGNANO D'AVERSA - CASERTA - Esterni deposito zuccherificio sequestrato dopo l' operazione della Guardia di Finanza Dulcis in fundo - FOTO/FELICE DE MARTINO
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Sigarette dalla Romania, in manette nove persone. Il traffico internazionale di Tle è stato ricostruito dai magistrati della Dda di Napoli. L’operazione è stata eseguita stamani dai finanzieri del Gico di Napoli. I carichi di sigarette arrivavano dalla Romania e sarebbero dovuti sbarcare in Libia. In realtà, attraverso un complesso sistema architettato dai promotori dell’organizzazione, con a capo Massimo D’Onofrio e Francesco Sepe, entrambi di Marano, ritenuti molto vicini ai clan Polverino e Orlando e già detenuti per traffico di droga, quei carichi venivano immessi sul mercato campano. Tra gli arrestati anche due romeni. I finanzieri hanno eseguito diverse perquisizioni. Nell’abitazione di uno degli arrestati, a Giugliano, sono stati trovati e sequestrati alcuni rolex, del valore di oltre 100 mila euro.

I nomi degli arrestati: Raffaele Truglio, Carmine Truglio, Iodescu Adina, Vieru Vasile, Gianporcaro Salvatore, De Gregorio Carlo, Assante Vincenzo, oltre a D’Onofrio e Sepe.

 

La nota del Gico:

Nelle prime ore della mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO) di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale partenopea nei confronti di 9 persone – di cui 8 in carcere e una agli arresti domiciliari – appartenenti a un’associazione criminale dedita al commercio illegale di tabacchi lavorati esteri dall’est Europa verso l’Italia, facente capo a SEPE Francesco (cl. 67) e TRUGLIO Raffaele (cl. 54) e composta, fra gli altri, da diversi pregiudicati partenopei.

Con l’ordinanza su indicata il GIP ha altresì accolto le richiesta di sequestro preventivo di beni immobili, beni mobili registrati, complessi aziendali e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro, ritenuti il frutto e/o il reimpiego dei lucrosi proventi conseguiti dal sodalizio grazie alle loro attività illecite.

Le investigazioni, svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del GICO di Napoli e coordinate dalla Direzione Distrettuale di Napoli, hanno permesso di identificare i partecipi all’organizzazione contrabbandiera, i canali internazionali utilizzati per l’importazione delle merci dall’estero e di sequestrare un ingente carico di t.l.e.

L’operazione che ha portato al sequestro del TLE ha permesso di disvelare un peculiare modus operandi dell’organizzazione per eludere i controlli sulla regolare detenzione e trasporto delle merci da parte delle competenti autorità doganali e di polizia.

L’organizzazione, infatti, sfruttando la possibilità di far transitare i tabacchi lavorati esteri in regime di sospensione di imposta destinati verso i Paesi extra-UE, pianificava una fittizia operazione di esportazione di un carico pari a 9 tonnellate di sigarette prodotte in Romania che, in transito per l’Italia a bordo di un container, si sarebbe dovuto imbarcare presso il porto di Salerno, per la destinazione dichiarata del porto di Misurata in Libia.

In realtà, il container contenente le sigarette, una volta giunto in territorio campano, sarebbe stato sostituito con un altro contenitore “clone”, preventivamente caricato di scatole vuote e mattoni.

Il contenitore sostituivo avrebbe, poi, proseguito regolarmente il viaggio verso la Libia, accompagnato dalla relativa documentazione doganale mentre il contenitore originario proveniente dalla Romania sarebbe rimasto in territorio nazionale e le sigarette, contenute nello stesso, commercializzate in regime di contrabbando.

L’analisi e l’interpretazione dei dati emersi dalle indagini in corso avevano hanno consentito alla OPG operante di intervenire prontamente, interrompere la fittizia operazione di esportazione sequestrando il carico ed arrestando in flagranza i due responsabili.

Successivamente, lo sviluppo complessivo delle investigazioni ha portato a ricostruire anche il fronte estero dell’organizzazione facente capo ad un cittadino di origini moldave, Vasile VIERU, fornitore della merce illecita nonché punto di contatto con la fabbrica di sigarette sita in Romania presso la quale operava una dipendente infedele, identificata in Adina IONESCU, di nazionalità rumena.

La IONESCU Adina, parte attiva del sodalizio, fornisce anche copia della documentazione accompagnatoria del trasporto di sigarette pulita, cioè priva del timbro di ingresso nel porto di Salerno in modo da poter giustificare, nel corso di un eventuale controllo, la presenza in territorio italiano delle sigarette contenute all’interno del container “clone”

Le indagini si sono avvalse delle cooperazione della A.G. rumena, grazie al coordinamento svolto da Eurojust. sia nella fase investigativa che in quella esecutiva.

© Copyright 2018 redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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