Per l’eremo di Pietraspaccata ora il Comune di Marano chiede aiuto ad un notaio. L’obiettivo è chiaro: prendere tempo e non inimicarsi la Curia di Pozzuoli, che non ne vuol sapere di spendere soldi

0
611 Visite

E alla fine, pur di prendere altro tempo, il Comune di Marano si affida ad uno studio notarile per accertare la titolarità del bene denominato Eremo di Santa Maria di Pietraspaccata. Come ricorderete la titolarità bene, che da secoli è ritenuto di proprietà della Curia di Pozzuoli, così come attestato del resto da un vecchio atto governativo (anno 1992) e da numerosi atti della Soprintendenza, è reclamata dalla famiglia Pagliano, originaria proprio della zona di Pietraspaccata. La tesi dei Pagliano è confutata da molte persone, tra cui il professor Carlo Palermo, che ha più volte sollecitato il Comune ad intimare alla Curia di intervenire per la messa in sicurezza di un sito la cui sorte sembra non interessare più a nessuno, se non allo stesso Palermo, alla nostra testata giornalistica e a pochi altri appassionati di storia e tradizioni locali.

I commissari e i dirigenti comunali, pressati da diversi mesi, dopo mesi di impasse, polemiche e inutili ed estenuanti confronti, hanno optato per l’individuazione di un notaio che possa fare luce su quanto sembrava già sufficientemente chiaro. Basti pensare che negli anni scorsi la stessa Curia, che ora fa orecchie da mercante, si era seduta ai tavoli interistituzionali in qualità di titolare del bene. Ora, invece, è tutto di nuovo in discussione.

Lo studio notarile prescelto, attraverso un avviso pubblico, è il Laurini-Malatesta, al quale sarà corrisposto una cifra di poco superiore ai 2 mila euro.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti