Salvini premier? Il consenso cresce di giorno in giorno. Saranno decisivi gli elettori del centro-sud

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Certo, di lui si dice che sia troppo rude, ma cosa si pretende, dalla politica, quando non c’è più capacità d’analisi, militanza, sobrietà?
In realtà Matteo Salvini è semplicemente figlio dei nostri tempi, è stato il più lesto di tutti a capire che occorreva schierarsi con Putin e più recentemente addirittura  con Donald Trump.
È coraggioso il leader della Lega, e pure ambizioso; infatti egli dice, senza mezzi termini, che vuole arrivare a Palazzo Chigi, e vuol diventare premier senza modificare il suo atteggiamento.
Poi diciamocelo in tutta franchezza: in fondo in fondo, non si comporta da populista esattamente come lo erano gli esponenti del MSI ai tempi di tangentopoli, o come lo stesso Berlusconi quando nel 94 decise la sua discesa in campo?
Oggi Salvini afferma che il nemico non sta più a Roma ma a Bruxelles, non teme la reazione dei benpensanti della sinistra chic quando dice che i campi rom vanno  chiusi, oppure che i barconi vanno respinti sulle coste da cui provengono.
E a poco servirà-se è vero quanto riportato da Repubblica-l’appello che Angela Merkel avrebbe rivolto a Silvio Berlusconi per fermare i populisti…
Ieri l’altro tanto per non smentirsi, dopo poche ore dall’infame attentato di Barcellona,  Salvini ha twittato che quegli esseri andavano schiacciati come vermi. Tornando a casa nostra anche sulle elezioni siciliane non ha esitato, pur facendolo con discrezione, a schierarsi con l’unico uomo che può portare al successo il centrodestra: Nello Musumeci.
Da Pontida, nel tradizionale appuntamento di ferragosto, il leader della Lega ha annunciato alcune interessanti novità, che non sono solo sul cambio del nome, ma anche nei contenuti: a partire dall’idea di lanciare il referendum sull’autonomia anche in Puglia. E poi, ancora, il prima gli italiani, la flat tax quale unica ricetta per rilanciare economia ed imprese, la sicurezza, la legittima difesa…
L’allargamento del nuovo soggetto politico, aperto ed inclusivo, per dare una nuova casa-a tutti tranne a chi in questi anni ha trescato con Renzi-servirà a fagli prendere un voto in più di Forza Italia. Proprio così, perché la sfida è tutta lì: dall’altra parte se le daranno di santa ragione tra Grillo e Renzi per capire chi comanda tra i due, e di qua la sfida è per chi prende più voti tra Salvini e Berlusconi.
Entrambi, Silvio e Matteo, sono impegnati nel dare una nuova immagine al rispettivo Movimento, ma se per Berlusconi fondamentale sarà la sentenza attesa per l’autunno sulla sua riabilitazione, per Salvini la sfida starà nella capacità di diventare attrattivo nel centro sud e far diventare la sua Lega un contenitore ampio e plurale; lo farà? Ne avrà la forza? Vedremo.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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