Marano, Liccardo e le motivazioni dello scioglimento. Quel fallito golpe a Calvizzano e l’ingerenza di ambienti in odor di camorra

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L’episodio fu raccontato nel dicembre del 2015 da Terranostranews ed è uno dei punti salienti della relazione sottoscritta dal Ministro degli Interni. Tredici consiglieri dell’allora civico consesso, dodici di opposizione e uno di maggioranza, si incontrarono prima a Marano e successivamente si recarono in uno studio notarile di Calvizzano, dove avrebbero dovuto apporre le firme per sancire la fine anticipata dell’esperienza Liccardo. A quell’incontro avrebbe dovuto prender parte anche un quattordicesimo consigliere, anch’esso di maggioranza, che però decise di non recarsi nemmeno incontrarsi con i golpisti.

Tutto era pronto, tutto sembrava deciso, ma qualcosa non andò nel verso sperato dagli oppositori (non tutti a dire il vero) dell’epoca: una telefonata, una telefonata improvvisa sull’utenza di un consigliere comunale di maggioranza (all’epoca si parlò di Biagio Baiano) lo indusse a tornare sui suoi passi. L’episodio, svelato da Terranostranews, fu confermato pochi giorni dopo nell’aula consiliare da uno degli esponenti del civico consesso presenti a quell’incontro.

Che i fatti siano andati proprio in quel modo è confermato anche nel dossier che ha portato allo scioglimento del Comune di Marano. Il passaggio chiave recita testualmente: “Secondo ipotesi investigative, l’apporto del sindaco Liccardo è stato talmente apprezzato dalla criminalità organizzata da indurre il clan ad intervenire su un consigliere comunale affinché non sfiduciasse il sindaco allorché, nel dicembre del 2015, si stavano delineando le condizioni che avrebbero potuto condurre a una crisi dell’amministrazione comunale”.

La storia si è arricchita, nel tempo, di ulteriori particolari: Baiano fu contattato da un imprenditore, a sua volta sollecitato da una un familiare acquisito di Angelo Liccardo. E’ lo stesso personaggio che, nel luglio del 2015, si impegnò in prima persona a contattare alcuni esponenti della minoranza che diedero sostegno all’ex primo cittadino. Liccardo aveva rassegnato le sue dimissioni e, in virtù di quell’appoggio in extremis, tornò sui suoi passi.

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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