E’ morto Fidel Castro, aveva 90 anni. La notizia della scomparsa del leader cubano arriva dalla Tv nazionale dell’isola dal fratello, Raul Castro.
La vita. L’uomo che entra trionfalmente all’Avana l’8 gennaio del 1959 in piedi su una jeep è un giovanotto di 32 anni, alto 1.90, molto miope, con una lunga barba e una divisa militare verde oliva. Nato sotto il segno del Leone il 13 agosto del 1926, è laureato in legge. Si è già sposato e ha divorziato. Ha tre figli: Fidelito, nato dal matrimonio con Mirta Diaz Balart; Jorge Angel e Alina, frutto di due relazioni extraconiugali. E’ già stato in carcere per aver guidato, sei anni prima, un disastroso assalto di ribelli al cuartel Moncada, una caserma dell’esercito vicino a Santiago, la seconda città dell’isola. Arrestato e condannato a 15 anni, ne sconterà poco più di uno. E’ stato in esilio diciotto mesi, fra Messico e Stati Uniti. E il 2 dicembre del ’56, è tornato clandestinamente con un piccolo yacht, il “Granma”, e 88 compagni. La maggior parte moriranno subito dopo lo sbarco ma, insieme a lui, una quindicina – dodici come gli apostoli secondo la leggenda – riusciranno a raggiungere le montagne, la Sierra Maestra, per dare inizio alla guerriglia vittoriosa. Quell’8 gennaio Fidel Castro è già il capo indiscusso di una rivoluzione che allora nessuno sa dove andrà ma che ha appena liberato Cuba, l’isola più grande dei Caraibi, da un dittatore, Fulgencio Batista, legato alla Mafia italo-americana e a Lucky Luciano, che nella notte di Capodanno del ’59 è volato via con 100 milioni di dollari.
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