E ora Nutella sfida il burro d’arachidi

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«Quando Michele Ferrero inventò il Ferrero Rocher, ci mise cinque anni per mettere a punto la forma della pralina di cioccolato. Al contrario suo figlio Giovanni, attuale amministratore delegato del gruppo che produce la Nutella, i Tic Tac e l’uovo Kinder, quest’anno ha messo sul mercato un nuovo snack dopo appena 12 mesi». Inizia così un pezzo del Wall Street Journal tutto dedicato al gruppo di Alba e al futuro dell’azienda fondata nel 1946 e che da più di un anno ormai deve far a meno del papà della Nutella, morto nel febbraio 2015. Il timone di Ferrero è ormai nelle mani di Giovanni che, in tema di riservatezza, sembra proprio voler seguire le abitudini del padre e si limita a rilasciare al quotidiano finanziario americano appena qualche dichiarazione. Non un’intervista dunque, ma una risposta via mail e pure stringata che però accenna alle strategie di uno dei più importanti gruppi imprenditoriali italiani.

La tradizione è come un arco – dice Giovanni Ferrero al Wsj- più tiriamo la corda più lontano possiamo tirare le frecce della modernità e dell’innovazione». E poi ancora: «Il mercato statunitense è il primo per noi ma ci sono delle vulnerabilità, prima fra tutte la competizione molto forte». Giovanni, dalla morte del padre, ha spinto molto sull’acceleratore per restituire vitalità a Ferrero e attirando l’interesse di colossi quali Nestlé e Mars. Interessi e offerte che la famiglia più ricca d’Italia ha gentilmente declinato. Ma di cambiamenti, negli ultimi 18 mesi, ce ne sono stati: l’amministratore delegato ha dimezzato i tempi per il lancio di nuovi prodotti, ha acquistato il produttore di cioccolato inglese Thorntons e ha assunto manager all’esterno.

Novità radicali per un’azienda che non ha rivisto il suo modello di business negli ultimi 70 anni e che vanno inquadrate in un momento di rallentamento delle vendite e di una spinta per un ulteriore consolidamento del settore, come mostrato dall’offerta da 23 miliardi di dollari di Mondelez su Hershey. Giovanni Ferrero ha assunto al guida insieme al fratello Pietro nel 1997, con Michele Ferrero, il fondatore, che aveva fatto un passo indietro. La morte di Pietro nel 2011 ha fatto temere per il futuro dell’azienda, ma Giovanni Ferrero ne ha assunto saldamente le redini. E ora guarda agli Stati Uniti, dove ha il 2,3% del mercato. E dove, secondo il quotidiano finanziario americano, punta con la Nutella a sfidare il diffusissimo burro d’arachidi.

Il Corriere

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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