Camorra. Sbloccata l’estradizione di Scotti, braccio destro di Cutolo

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Poche settimane ancora e Pasquale Scotti sarà estradato. Il procuratore generale brasiliano che ha preso in carica il caso dell’ex braccio destro di Raffaele Cutolo, il boss italiano arrestato a Recife nel maggio scorso dopo un record di 31 anni di latitanza, ha comunicato che il detenuto, ritenuto tra le altre cose tra quei camorristi usati da apparati deviati dello Stato per svolgere «lavoro» sporco negli anni a cavallo tra i 70 e gli 80, è stato formalmente «messo in consegna». La comunicazione del parere positivo dell’autorità giudiziaria brasiliana è pervenuta nei giorni scorsi all’Ufficio Affari Penali del Ministero della Giustizia, diretto dal magistrato Raffaele Piccirillo.

Si attende, a questo punto, la notifica ufficiale del Supremo tribunal federal: si tratta dell’ultimo passaggio di un iter che si è sbloccato dopo una serie di petizioni presentate da un lato dalla famiglia brasiliana di Scotti, dall’altro dai suoi legali. Per ostacolare l’estradizione, gli avvocati del camorrista noto con il soprannome di «collier», per la collana da 50 milioni di lire con la quale omaggiò la moglie di Cutolo, si sono appellati alla «persecuzione politica», hanno paventato il rischio di incolumità del detenuto, ma l’autorità giudiziaria ha ritenuto, sentenze alla mano, che non vi fosse pericolo in tal senso e che non vi fossero impedimenti di natura politica validi per non concedere l’estradizione.

Le condanne che hanno colpito Scotti sono tutte per reati di mafia. Rigettate anche le petizioni dei familiari: la moglie brasiliana dell’ex braccio destro di Cutolo ha cercato di opporsi al trasferimento del marito in Italia adducendo il diritto dei due bambini avuti dall’uomo di continuare a vedere il padre.

Il Mattino

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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