Scoppia il primo caso giudiziario della campagna elettorale per le Regionali in Campania. Sergio D’Angelo, già assessore comunale con De Magistris e figura di spicco del terzo settore come fondatore del gruppo di imprese sociali Gesco, ha reso noto di essere stato rinviato a giudizio. L’ex assessore affronterà un processo legato alle manifestazioni organizzate nell’ottobre 2024 in difesa di circa 300 lavoratori di Gesco, licenziati dopo la rescissione anticipata del contratto tra la Asl Napoli 1 Centro e il raggruppamento di cooperative da lui guidato, impegnato nei servizi psicosociali e di assistenza.
D’Angelo, che ha comunicato la notizia sui social, ha commentato con toni polemici: «Succede proprio adesso, a quattro settimane dal voto. Una coincidenza che faccio fatica ad accettare serenamente». Un’uscita che ha suscitato più di un malumore, poiché lascia intendere un possibile condizionamento giudiziario in piena campagna elettorale.
Il mondo delle cooperative sociali ha espresso solidarietà al suo leader, ma nel centrodestra si parla già di “ennesimo impresentabile” nelle liste di Roberto Fico. «Le parole di D’Angelo sono gravissime – ha attaccato Fulvio Martusciello (Forza Italia) –: insinuare che un magistrato agisca per colpire un candidato è inaccettabile. Fico prenda subito le distanze».
Una vicenda che rischia di trasformarsi nel primo serio inciampo politico per la coalizione progressista campana.
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