2.986 Visite
Sentenza Bertini-Cesaro-Simeoli-Santelia. Una delle dichiarazioni rese da Antonio Di Guida, in qualità di teste in questo processo (non indagato), ritenuta coerente e credibile dal tribunale, in merito al ruolo di Bertini e al rapporto con l’ex sindaco Raffaele Credentino.
Ecco il passaggio significativo.
Di Guida, in particolare, rammentava: “Mi ricordo che io avevo comprato un rudere, o una porzione di rudere, per essere più precisi, a Marano, e precisamente in Via Marano Pianura numero 1, e avevo compromissato le altre parti con altri proprietari, che chiaramente erano delle (pare dica: permute) che avrei fatto con questo… tra cui anche alcuni parenti miei, e presentai il progetto al comune. Feci fare, proprio perché era stato eletto Bertini al comune, il progetto dal Professore Renato Cristiano, docente di urbanistica della Federico II. Il Professore Cristiano redige il progetto, il progetto io lo presento, viene vagliato dalla commissione edilizia, perché all’epoca non era PDC, ma era una licenza, la commissione edilizia era consultiva” … “Dava un parere, però non era vincolante, e il sindaco aveva l’autorità… cioè era il sindaco che rilasciava la licenza, adesso il PDC lo rilascia il dirigente dell’Ufficio Tecnico. Quindi, presento la cosa e Bertini ha frizioni all’interno della sua stessa maggioranza, con una parte dei (Pare dica: DS o PDS) all’epoca, non mi ricordo, che alla (inc. pronuncia affrettata) di un’amministrazione, che è l’approvazione del bilancio, questi non approvano il bilancio. Nella seduta in cui si stava discutendo del bilancio, i signori del DS vanno via, e questo è il 25 marzo del 1996, vanno via e io, con il mio ruolo politico di opposizione, chiamo la verifica del numero legale, per appello nominale. Nel chiamare la verifica dell’appello nominale, il sindaco Bertini mi chiama in disparte in un’aula e dice: “Io sulla mia scrivania ho la richiesta di concessione, se tu rimani in aula e mi mantieni il numero legale io ti rilascio la concessione”. Io a quel punto ad un ricatto non ci stetti, forse anche la mia giovane età, la stupidità, chiamatela come volete, dissi: “Io adesso vado via, portati il numero legale e approvati il bilancio”.
Mentre che io stavo andando via lui mi apostrofò durante il percorso: “Eccolo il cagnolino Di Guida che sta andando via”, c’erano testimoni, che l’hanno detto in altro processo quello che sto dicendo, questo è. Chiedo scusa, signor Presidente, per aiutare me e eventualmente anche… questo è estratto dal sito del Comune di Marano di Napoli, dove dice: “Bertini è stato sindaco dal 21 novembre 1993, hanno avuto luogo le elezioni amministrative e è stato eletto Sindaco Mauro Bertini, 49 anni, con una lista Civica Indipendente, il suo mandato si è interrotto il 25 marzo 1996 a seguito delle dimissioni rassegnate dalla sua maggioranza”. Protocollo 26 marzo, il giorno dopo che era stato sfiduciato, Bertini mi rigetta la pratica di concessione. Questa è la firma di Bertini, e questo è il numero di protocollo, 26 marzo, il giorno dopo.” Di Guida riferiva poi di un'altra vicenda occorsa nel 2001 in occasione delle elezioni che vedevano contrapposti il candidato Bertini ed il candidato Spinosa: “Allora, alle elezioni del 2001 ci fu un fatto molto strano, nel senso che nel 2001 si fecero due coalizioni: una che sosteneva Bertini e un’altra coalizione che sosteneva il candidato Giuseppe Spinosa. In primis, questo candidato Spinosa era supportato dai vari Iacolare, dai vari Credentino, con varie liste che candidavano Spinosa e Bertini stava con le due sue liste. Io non ero candidato, ma il mio partito, Rinnovamento Italiano, sostenne un terzo candidato, che era mio cugino, un neurochirurgo, e che prendemmo pochi voti, fu eletto un solo consigliere e noi perdemmo, e andò al ballottaggio Spinosa e Bertini. Al primo turno però Spinosa prese molti più voti di Bertini e quindi questa cosa… Al secondo, quei quindici giorni del ballottaggio, nel ballottaggio all’improvviso si tramutarono tante cose, che poi io ho scoperto e ho messo insieme dopo, tant’è vero che al ballottaggio vinse le elezioni Bertini e Spinosa perse le elezioni”. Riferiva, quindi, ciò che a suo giudizio era accaduto ricostruendo una vicenda che si svolgeva nel periodo in esame e che coinvolgeva l’ex Sindaco Credentino: “È stato un ex sindaco del Comune di Marano dagli anni ’80 fino agli anni ’90, … litigammo, e quindi i miei rapporti con Credentino, dal ’96 fino al 2002, si erano interrotti completamente, non ci salutavamo nemmeno più, si erano rotti i rapporti. Agli inizi del 2002, metà 2002, doveva essere verso maggio 2002, mi chiama Credentino … Andai da lui c’era lui, il fratello e l’ingegnere Giannella, … E lui mi disse: “Io ho avuto la concessione qua a casa di mamma per realizzare i lavori”, e io non mi fido di nessuno, vuoi realizzarmeli tu i lavori? Io dissi: “Lello, perché non dovrei realizzarti i lavori? Anzi! Io non voglio nemmeno guadarci da questo lavoro, lo farò soltanto un prezzo di costo, senza guadarci nulla”, e lì vidi che la concessione rilasciata dal tecnico, perché non l’ha rilasciata il sindaco nel 2002, era del dirigente Armando Santelia, ma questa concessione aveva una peculiarità però… che non era una concessione diretta (inc. parola non chiara), ma era una concessione con contributo della Legge 219, cosa che al comune di Marano …. questa cosa mi fece collegare agli eventi dell’anno prima, del 2001, elezioni Bertini, perché mai Bertini avrebbe potuto rilasciare la concessione a Credentino Gennaro, padre di Credentino Raffaele, suo avversario politico negli anni ’90, mai! Mi fece mettere subito in concomitanza l’elezione del 2001, cosa che poi ho fatto e perché mi evocava questa cosa…: La concessione con la Legge 219 fu rilasciata il 9 aprile 2002 da parte dell’UTC …”.