La comunità sportiva è sconvolta dalla tragica notizia della morte di Rebecca Cheptegei, la maratoneta ugandese che aveva preso parte ai Giochi Olimpici di Parigi conquistando anche la medaglia d’oro nei 10000 metri piani e siglando il nuovo record olimpionico olimpico con il crono di 26’43″14 . L’atleta, vittima di un’aggressione brutale da parte del suo compagno, Dickson Ndiema Marangach, non ce l’ha fatta a sopravvivere alle gravi ustioni riportate.
L’accaduto risale a domenica scorsa, quando Marangach ha fatto irruzione nell’abitazione della Cheptegei nella città di Endebess, versandole addosso della benzina e dandole fuoco. Un gesto folle, scatenato da una violenta lite, probabilmente legata a una disputa sulla proprietà di un terreno.
“Un atto codardo e insensato che ha portato via una vita preziosa”, ha dichiarato Donald Rukare, presidente del Comitato Olimpico ugandese, esprimendo profondo cordoglio e condanna per questo femminicidio.
La maratoneta, ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Eldoret con ustioni sul 75% del corpo, non ce l’ha fatta. Il suo compagno, anch’egli ricoverato, è ora sotto interrogatorio.
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