I dati sulla mortalità per cancro al seno e cancro al colon spaccano in due l’Italia. Il Sud fa registrare per questi due tumori più anni di vita persi e la bassa adesione agli screening per la diagnosi precoce è un freno a mano tirato sul calo delle morti: nel Meridione i decessi scendono molto meno rispetto al Nord e al Centro, e in certi casi addirittura aumentano. Il risultato è che i tassi di mortalità, storicamente più bassi al Sud che al Nord, ora sono paragonabili.
È la fotografia scattata dal primo rapporto del Gruppo di lavoro Equità e Salute nelle regioni dell’Istituto superiore di sanità. La mortalità per tumore della mammella si è ridotta del 16%, ma con ritmi diversi scendendo lungo la Penisola. Al Sud il calo della mortalità è stato decisamente minore che al Nord (6% vs -21%), e in Calabria, Molise e Basilicata la mortalità è addirittura aumentata (+9%, +6% e +0,8% rispettivamente).
Andamenti simili per il tumore del colon. Dal 2005 al 2021, nelle donne la mortalità è scesa del 29% al Nord, del 27% al Centro e molto meno al Sud (-14%). Il gap si allarga passando gli uomini, fra i quali la riduzione della mortalità è stata del 33% al Nord, del 26% al Centro e dell’8% appena al Sud. La “maglia nera” va alla Calabria, dove in 15 anni il calo è stato minimo nelle donne (-2%) e praticamente nullo negli uomini (-0,9%).
Per il cancro al colon va ancora peggio: il Sud mostra andamenti crescenti (un aumento della mortalità prematura) in entrambi i sessi, in contrasto con i valori di Nord e del Centro. La mortalità, rimarca l’Iss, cala dove si fanno più screening. Per quello mammografico, ad esempio, la copertura disegna un chiaro gradiente Nord-Sud: da una percentuale di adesione del 90%, raggiunta in molte regioni settentrionali, si crolla al 60% in alcune regioni meridionali.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews