Campi flegrei, il magma è già risalito? Gli scienziati si dividono, i cittadini sono confusi. Qualcuno mente o non dice tutta la verità

0
22.729 Visite

Negli ultimi tempi nei Campi Flegrei si verificano scosse con maggiore intensità, tanto da essere avvertite anche a Pozzuoli e a Napoli. La situazione è costantemente monitorata dagli scienziati che misurano ogni minima variazione e anche il più piccolo innalzamento del terreno a causa del bradisismo. I ricercatori dell’INGV ne hanno discusso in un seminario a cura di Roberto Scandone, vulcanologo, professore ordinario di Fisica del vulcanismo presso l’Università di Roma Tre e già referente del settore Rischio Vulcanico della Commissione Nazionale dei Grandi Rischi. Il seminario è stato pubblicato online l’11 marzo 2024 ed è a disposizione degli utenti.

La storia dei campi Flegrei e “il modello Ischia”

Il seminario inizia con la ricostruzione storica, ricca di documenti, dei movimenti della terra nei Campi Flegrei. “La storia geologica dei Campi Flegrei mostra che i movimenti del suolo della caldera sono stati attivi negli ultimi 10.000 anni – si legge nella sintesi fatta dall’INGV al seminario – Questo fenomeno, noto come ‘risorgenza’, non è nuovo e ha interessato anche il fondo di caldere di grandi dimensioni che si trovano in Nord-America. Un fenomeno analogo fu osservato negli anni ‘30 dal vulcanologo Alfred Rittmann sull’isola d’Ischia dove, invece di un inarcamento del fondo della caldera, era il blocco centrale dell’isola a sollevarsi formando un rilievo, il Monte Epomeo, che fu definito un Horst Vulcano Tettonico. Lo stesso processo di sollevamento ha creato, sull’isola di Pantelleria, un rilievo di oltre 300 m, Montagna Grande”.

“Fra le varie ipotesi, che si fanno per spiegare la risorgenza – si legge ancora nella sintesi – vi è quella dell’intrusione a bassa profondità di masse magmatiche che deformano gli strati di roccia soprastanti. In alcuni casi, come prima e durante le due epoche in cui è suddivisa l’attività vulcanica dei Campi Flegrei, il sollevamento ha coinciso con una consistente ripresa di attività vulcanica. Un notevole sollevamento di oltre dieci metri, durato fino a pochi giorni prima dell’eruzione, fu osservato nel secolo che ha preceduto l’eruzione di Monte Nuovo nel 1538. Dopo il 1538, il suolo ha ripreso ad abbassarsi con velocità analoghe a quelle che hanno caratterizzato il periodo successivo all’attività della terza epoca. Una ripresa del sollevamento si è osservata episodicamente a partire dal 1950 con fasi acute nel 1970-72 e 1982-84 e poi di nuovo a partire dal 2006”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti