Nel senso che loro qui ci verranno sulla scorta di contatti e scambi di opinioni e visite di emissari più o meno in segreto che durante il 2023 e gli inizi di quest’anno ci sono state. I loro dollari li vogliono spendere anche qui a Napoli e lo shopping a quelle latitudini lo pesano nell’ordine delle centinaia di milioni se non di miliardi, il ponte Napoli-Sceicchi nella sostanza poggia su buone fondamenta se poi questo si tradurrà in effettivi investimenti lo capiremo presto.
Perché la città è diventata attrattiva per i sauditi quando prima ci venivano solo in vacanza? Diverse le mosse del Comune. La prima è stata quella di semplificare il Prg che entro l’estate sarà come nuovo per il cambio delle regole. Si è al centro la rigenerazione urbana a quindi l’area orientale e Bagnoli dove le opportunità non mancano, anzi. Non l’unica svolta impressa: molto importante è l’ingresso del Comune nel Fondo immobiliare di Invimit – società del ministero delle Finanze – con il conferimento di cespiti di grosso valore e di pregio. Che già hanno prodotto 40 milioni di valore pur restando Palazzo San Giacomo proprietario di maggioranza del “Fondo Napoli”, operazione pubblico-pubblico però con Invimit la città si è affacciata sul mercato internazionale.
Prg e Fondo Napoli due mosse azzeccate nella sostanza significano ritrovata credibilità istituzionale e una amministrazione che favorisce le condizioni per gli investimenti. È stata infatti ridotta l’attesa dei pagamenti ai fornitori del Comune e soprattutto sono stati concretamente realizzati diversi accordi di partenariato pubblico-privato. Inoltre il Comune per analizzare le leve di sviluppo economico in città – come ricordato dall’assessore Pier Paolo Baretta nell’approvazione del bilancio, non avendo mai avuto il Comune una banca dati, è partito il lavoro dell’Osservatorio economico che incrocia i dati e li processa.
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