Ci risiamo, ma la cosa non interessa a nessuno, o meglio solo a quelli che hanno a cuore le sorti della trasparenza del municipio maranese. Non una parola dai cialtroni e dalle cialtrone di molte forze politiche locali, che pensano solo alle prossime elezioni comunali o farsi propaganda con iniziative ridicole.

Il fatto è stato già denunciato dal nostro portale, ma nessuno vuole occuparsene: il Comune, guidato da tre commissari e sciolto 4 volte per camorra, che tra le varie cose dovrebbero avere a cuore anche gli aspetti che attengono alla trasparenza degli atti, continua a pubblicare sul proprio sito istituzionale permessi in sanatoria o permessi di costruire oscurando ogni riferimento alle persone che li ricevano. Le leggi sulla trasparenza – è stato scritto più volte – fanno riferimento alla possibilità di oscurare ed eliminare i dati sensibili ma ciò non deve entrare in conflitto con l’interesse pubblico. Si devono omettere sicuramente riferimenti a date di nascita, codici fiscali, indirizzi, ma non crediamo sia opportuno oscurare il nome di un soggetto che riceve un permesso pubblico. La materia è complessa, ma alquanto chiara in alcuni passaggi. Se ogni riferimento o dato viene oscurato, come possono gli organi di stampa, le forze dell’ordine o finanche i normali cittadini esercitare il loro diritto-dovere di controllo democratico degli atti pubblici?

Facciamo un esempio banale. Se il Comune, per una serie di motivazioni, anche legittime, concedesse un permesso a un pregiudicato, a un ex sindaco, a un consigliere comunale o assessore in servizio, come si verrebbe a sapere se gli atti in questione sono completamente oscurati? Chi informerebbe la cittadinanza? Gradiremmo una risposta dai commissari o dal segretario generale dell’Ente. Forse c’è qualche appiglio normativo che a noi sfugge o loro (e i tecnici comunali che li redigono) si stanno facendo prendere troppo la mano?

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