Marano, abusi edilizi: scattano i sigilli in via San Marco. Ma la storia fa riflettere (e non poco)

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Nella giornata di ieri i carabinieri di Marano hanno proceduto al sequestro penale di un complesso edilizio di via San Marco, nella zona periferica. La concessione era regolare ed era stata effettivamente rilasciata dal Comune, ma i militari – che si sono recati sul posto con tecnici comunali e agenti della municipale – hanno riscontrato degli aumenti di volumetria. Molti cittadini della zona, anche in passato, avevano segnalato anomalie in quel punto del territorio, talvolta anche attraverso gli organi mediatici, ma per un lungo lasso di tempo nessuno al Comune aveva ritenuto di dover eseguire controlli più approfonditi. Ieri a rompere gli indugi sono stati i carabinieri.

Sulla questione abusi edilizi, pur riconoscendo alla municipale un maggiore impegno sul tema e lavoro nell’ultimo anno, culminato con diversi sequestri di strutture a non norma, va evidenziato che c’è tantissimo ancora da fare non può essere la sola mancanza di personale un motivo sufficiente per giustificare qualche lentezza di troppo. Ci sono ancora diverse situazioni non chiarite e diverse strutture già sequestrate per le quali (ma qui è competenza dell’ufficio tecnico) bisognerebbe darsi una mossa. Cosa è stato fatto per gli abusi di via San Rocco (box) a ridosso di un noto panificio? Cosa è accaduto per gli abusi di via Corree di sotto e di via Romano, dove risiedono cittadini che non hanno ancora provveduto a dotarsi di pozzi per il contenimento dei liquami fognari? La vicenda è stata seguita per quasi un anno dalla polizia locale, ma poi è stata completamente dimenticata.

Cosa è stato fatto per l’abuso (il mostro) di via Marano-Pianura? E per il deposito di via Casalanno? Sul sito istituzionale non abbiamo letto di ordinanze di demolizione o di ripristino dello stato dei luoghi e se anche vi fossero finora nulla è stato fatto. L’avvento del comandante Maiello, nei primi 5-6 mesi, aveva dato una sferzata a tutto l’ambiente. Da qualche tempo però (anche sul fronte delle ditte interdette ancora ben presenti con cartelli e tabelle) sembra essersi nuovamente “addormentata la bambina”.

Stesso dicasi per alcune attività commerciali, già in passato al centro di vicende amministrative oscure, che operano in dispregio delle normative vigenti e comunali. Tutto tace anche su questo fronte.

E i commissari? I commissari non hanno il polso della situazione, non conoscono bene i dipendenti e non conoscono il territorio. Nulla sanno, insomma.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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