Di Maio: “Lascio i 5 Stelle, dovevamo scegliere da che parte stare della storia”

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“Quella di oggi «è una scelta sofferta, che mai avrei immaginato di dover fare: io e tanti altri colleghi e amici lasciamo il Movimento, quella che da domani non sarà più la prima forza politica in Parlamento». Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando alla stampa dall’Hotel Bernini di Roma, al termine della giornata in cui la spaccatura del Movimento si è materializzata con la raccolta di firme per creare un nuovo gruppo alla Camera e una componente del Misto al Senato. «Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale, ci mettiamo in cammino. Partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un’onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per l’odio, populismo, sovrani ed estremismi». Poco prima delle 20 Di Maio era salito al Quirinale per informare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’imminente addio al M5S.

«Oggi è stata una giornata molto importante: al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il governo e il presidente Draghi che andrà al Consiglio europeo con un ampio sostegno delle forze politiche», ha proseguito, ricordando come fosse necessario «scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5s hanno rischiato di indebolire il nostro Paese». Oggi — ha aggiunto — «siamo arrivati a un voto chiaro e netto, e dispiace che sia stato alimentato un lungo e logorante scontro per fini mediatici». Proprio di fronte a una «situazione così complessa» c’è bisogno «di una Europa unita» che «dipende dall’unità dei governi degli stati membri, lasciando da parte ogni polemica strumentale». In questi mesi «la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un’operazione verità, partendo proprio dall’ambiguità in politica estera del M5s. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa». E, ha ribadito con forza, «pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili. Questa guerra non è uno show mediatico, è reale, le vittime sono reali».

Di Maio ha, poi, voluto ringraziare il M5S «per quello che mi ha dato, ma credo anche di avere ricambiato», chiarendo come «il Movimento da domani non sarà più la prima forza del Parlamento».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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