CLAN MOCCIA, LA MAXI RETATA: IN CARCERE ANCHE LUIGI, IL COLLETTO BIANCO PER ANTONOMASIA

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Quello inferto dalla Procura di Napoli al clan Moccia è un colpo durissimo, in attesa ovviamente di vederne gli sviluppi giudiziari e processuali. Viene arrestato il capo, Luigi, viene smantellata una rete di 57 persone, accusate di essere affiliati e favoreggiatori. Il clan a base familiare è diretto dal nucleo ristretto dei fratelli Angelo, Luigi, Antonio, Teresa e suo marito Filippo Iazzetta, che si alternano alla guida ogni qualvolta uno di loro sia impedito a farlo, perché latitante o in carcere. In questo momento solo Teresa, assolta, è libera.

Luigi Moccia, “o colletto bianco”, il “papa”, la “mente finissima” di uno dei clan più potenti della camorra è tornato dunque in carcere. All’alba i Carabinieri del Ros di Napoli, coordinati dalla Procura guidata da Giovanni Melillo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per 57 indagati, 36 dei quali in carcere, indiziati a vario titolo di una serie di reati gravissimi: dall’associazione mafiosa, alla detenzione illegale di armi da fuoco, dall’estorsione all’intestazione fittizia di beni di provenienza illecita. Il Gico della Guardia di finanza, contestualmente, ha notificato altri due divieti temporanei di esercitare attività d’impresa e sequestrato d’urgenza beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a 150 milioni di euro.

Luigi Moccia, esponente di vertice del clan fino all’estate scorsa era sottoposto al 41 bis, il cosiddetto carcere duro previsto per i reati di mafia, poi era uscito per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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